Straordinaria e interessante intervista oggi a Alessio Alba, talento artistico poliedrico che sta raccogliendo ampi consensi sulle piattaforme digitali e non solo. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro AH-HA, leggiamo con curiosità l’intervista a Alessio Alba, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Leggeremo di più sulla vita musicale e artistica, Alessio Alba si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Guacamole Press, Noise Symphony Music, Andy Milesi, Francesco Tosoni, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto a Alessio Alba!
Com’è nata la tua passione per la musica?
La passione per la musica è nata da bambino, da quando ho iniziato a studiare il pianoforte. Solo che sono sempre stato un pessimo studente e la teoria non mi entrava in testa. Da adolescente ho preso in mano la chitarra e da lì è cominciata la mia storia d’amore con la musica.
Com’è nato “Alessio Alba” e il suo personaggio, il suo sound?
Alessio Alba è nato in modo un po’ travagliato. Ho vissuto fino a qualche anno fa con la paura di seguire questo mio sogno, anche se tutti (anche sconosciuti alle serate karaoke) mi dicevano di puntare sulla musica. Quando ho preso coraggio e ho iniziato a scrivere ho deciso di voler sperimentare all’interno del pop, quindi creare canzoni che fossero facili, ma non banali. Credo che semplificare sia la cosa più difficile e io adoro mettermi alla prova.
Prima l’uovo (il testo) o la gallina (la musica). Com’è stato il processo di creazione di AH-HA?
Sempre prima la gallina musicale, tutti i miei brani partono sempre da un’improvvisazione al pianoforte o alla chitarra che mi suggerisce il contenuto del testo. Ho provato a partire dal testo qualche volta, ma era difficile trovare una linea che lo potesse ben contenere, come se provassi ad infilarmi un paio di scarpe di 3 numeri più piccole.
Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?
Il lavoro si è trasformato in un corto dai toni brillanti e colorati. Una rappresentazione visiva della musica, giocosa e senza pensieri.
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
Il materiale c’è, ma l’album non è ancora in lavorazione. Spero presto di poter riunire tutte le mie canzoni in un unico lavoro…ho anche in mente un titolo!
Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la tua storia, tutto il suo percorso!
Quali sono le tue influenze artistiche?
Sono influenzato da tutta la musica pop, recente e passata. Credo che all’interno dell’etichetta Pop si possano trovare talenti incredibili, che hanno anche la capacità di arrivare in modo semplice. Gli anni ‘80 sono stati un decennio che per me rappresenta uno stimolo alla fantasia costante, gruppi come gli Alphaville, Duran Duran e gli A-ha.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Ancora non ho avuto modo di instaurare collaborazioni musicali, ma non vedo l’ora di confrontarmi con altre realtà e personalità di questo mondo.
E le collaborazioni con Guacamole Press, Noise Symphony Music, Andy Milesi, Francesco Tosoni nel lavoro in promozione?
La collaborazione con questo fantastico team è nata a partire dalla mia insegnante di canto, Chiara Petrelli, che mi ha messo in contatto con Andy Milesi. Conoscendoci abbiamo iniziato a collaborare e a lavorare sui miei brani, che abbiamo poi proposto all’etichetta Noise Symphony Music. Il CEO Francesco Tosoni ha apprezzato la nostra musica e ha deciso di produrre “Ah-ha”. “Guacamole Press” è l’ufficio stampa che abbiamo scelto per la promozione della track. Non potrei avere supporto migliore: Adila Salah e Clarissa d’Avena sono delle professioniste e lavoratrici incredibili, il loro sostegno per me è indispensabile.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Vorrei essere di aiuto e conforto a chi ascolta la mia musica, per questo cerco di sperimentare diversi mood. Ognuno di noi sa di cosa ha bisogno, c’è chi sta male e ha bisogno di tirarsi su di morale e chi invece cerca qualcosa che risuoni dentro, che rispecchi i propri sentimenti. Io cerco di esserci per tutti.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di live, concerti e concorsi?
Essendo all’inizio del mio percorso, ho fatto ancora poche esperienze, ma di sicuro la partecipazione al Tour Music Fest 2019 è stata quella più significativa e profonda. Certamente arrivare tra i 12 finalisti italiani è stato un segnale importante per me, ma ho apprezzato molto tutto il percorso proposto, che è puntato alla crescita dell’talento artistico e che con me ha colpito nel segno. Se ho iniziato a scrivere la mia musica è grazie a un Camp organizzato da Tour Music Fest. Negli ultimi anni ho ideato e messo in scena “Musica da…Cameretta”, un concerto/cabaret in cui ho riprodotto la mia cameretta in scena per darmi la libertà di spaziare musicalmente unendo anche momenti di divertimento con il pubblico.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Sinceramente la musica italiana degli ultimi tempi mi sta piacendo, la vedo piena di voglia di rinnovarsi e di ampliare gli orizzonti. Forse cambierei la tendenza a prendersi sempre troppo sul serio in quanto artisti; il divertimento dev’essere alla base di tutto.
Oltre al lavoro in promozione quale altro singolo ci consigli di ascoltare?
“Sledgehammer” di Peter Gabriel, un classico, ma è un singolo che per me merita continui ascolti. Ogni volta regala qualcosa di nuovo.
Come stai vivendo da talento artistico e persona questo periodo del covid-19?
Da talento artistico sto cercando di trarne il meglio, mi concentro sulla scrittura e sul lavoro che si può fare da casa, sempre però col pensiero rivolto ai futuri concerti. Come persona, ho vissuto fino ad adesso abbastanza bene tutto il periodo, cercando di non abbattermi. Ultimamente è stato più complicato, però l’uscita della track mi ha sicuramente sollevato il morale.
Progetti a breve e lungo termine?
A breve termine, sto lavorando alla produzione di un altro singolo che spero presto di poter condividere con tutti. A lungo termine, cerco di non pensarci troppo per non spaventarmi, però posso dire che mi piacerebbe prima o poi calcare il palco di Sanremo, anche se ho ancora tanta esperienza da fare.