American Highways ci raccontano il loro stile country in una veste moderna

American Highways ci raccontano il loro stile country in una veste moderna

Gli American Highways sono un gruppo trevigiano nati nel 2016. Ispirati dalla ricerca delle classiche sonorità country oltreoceano, creano uno stile che arricchiscono con influenze moderne. Profilici compositori e performers,
nel giro di poco tempo raccolgono consensi nei concerti e fra le esperienze si prestano ad una serie di interviste, tra cui WCN Radio, network di stampo americano, che chiede alla band di comporre un Jingle per la propria trasmissione. Queste e altre fantastiche e pregiate storie del loro percorso artistico nell’intervista che segue, grati e onorati del loro tempo!

 

Com’è nata la passione per la musica?

Ho iniziato a suonare all’età di 6 anni la tastiera, da autodidatta.

Ascoltavo i jingle pubblicitari e li risuonavo ad orecchio.

Poi a 14 anni ho preso in mano la chitarra acustica di mio fratello per puro gioco, e ho continuato su quella strada.

Cosa significa e com’è nato il nome AMERICAN HIGHWAYS e il suo sound?

Il tutto nasce dalla passione per la musica americana, in particolare per il rock-country moderno.

American Highways significa letteralmente autostrade americane, e racchiude il desiderio di percorrere le vie musicali americane

Come è stato concepito il lavoro AMERICAN HIGHWAYS?

Nasce musicalmente da un pò di riff messi insieme, perché da soli non portavano in nessun sbocco.

A volte giocare con la musica è anche questo, contaminare le proprie idee per vedere cosa può nascere

E com’è nato il suo videoclip?

Volevamo vedere degli amici veri che si divertivano, ma con le tipiche atmosfere americane:

Pickup, fuoristrada, falò con amici e riprese con il drone, insieme a tanta energia positiva e spensieratezza

Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?

è stato un pò travagliato, come in tutte le band, ma basta crederci per prendere consapevolezza nel fare le cose giuste per il progetto.

Tante idee, tanta sala prove e pazienza. Il resto viene da se.

Quali sono le influenze artistiche?

Brad Paisley, Keith Urban, Florida Georgia Line, Thomas Rhett, Sugarland, Luke Bryan, solo per citarne alcuni


E la collaborazione con Sorry Mom nel lavoro in promozione?

Sorry mom è una realtà che conosco da diversi anni, avevo già collaborato con loro nel 2012, agli esordi pure loro.

Lavorano bene, e ci hanno aperto le porte alla loro etichetta BE Next Music e Sony come distribuzione

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?

La nostra musica vuole raccontare temi della vita di tutti i giorni, come il senso di appartenenza ad una famiglia o un gruppo di amici, l’essere innamorati sempre, ogni giorno con la stessa persona, guardandola con gli occhi puri di un bambino, la sensazione di libertà durante un viaggio…

Insomma, descrivere la quotidianità di ogni persona.

Parliamo delle pregiate esperienze di live, concerti e concorsi?

I live sono stati relativamente pochi, sopratutto tra Veneto, Trentino e Friuli, ma essenziali per creare il giusto feeling.

Il più grosso è stato l’apertura ai Creedence Clearwater Revived davanti ad un pubblico di cinquemila persone.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Se mi baso solo su ciò che ascolto per radio, direi che è stato abbastanza compresso lo stile…

difficilmente ora si va oltre al pop o rap, salvo i big storici, anche se si sono evoluti pure loro.

mi piacerebbe che ci sia più varietà e più spazio alle band emergenti, anche a livelli alti.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?

Ovviamente vi consigliamo Country Goes On, il nostro primo singolo


Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?

Come musicista non va tanto bene. Siamo un duo, ma abitiamo in regioni diverse, quindi sono mesi che non ci vediamo, neppure per una chiacchiera dal vivo.

A livello personale ne approfitto per dedicarmi anche ad altre passioni

Quali sono i programmi futuri?

Speriamo di suonare più live possibili, che è la cosa più bella che far musica.

Quindi meno social e più live!