Benedetta Raina, ecco a voi una giovane cantautrice, promessa della musica pop italiana. In questo articolo si raconta la giovanissima alessandrina, il cui nome “Benedetta” ci fa pensare al miracolo della sua voce: una dote che la porterà sicuramente lontana, che nelle note del suo ultimo lavoro “Davvero” ci ha permesso di ascoltarne rotondità, intonazione, fascino. Ma anche abilità interpretative e compositive che germogliano dal suo estro, ora fresco e giovane, e cresceranno rigogliose.
Eccovi quindi la cantautrice si racconta per noi!
Ciao, sono Benedetta e sono una cantautrice. Musica e scrittura sono di pari importanza per me e fin da piccola sono state le uniche due vie d’uscita da ogni problema. Ho la fortuna, per il lavoro che sogno di fare, di essere una persona che riesce sempre a trovare qualcosa di cui lamentarsi. Senza questo aspetto non riuscirei a scrivere, ahimè non ho ancora imparato né a scrivere né ad ascoltare canzoni felici. Nei miei ascolti infatti non manca mai la nostalgia condita ad una sorta di scarno realismo.
Raccontaci del tuo ultimo lavoro, com’è nato? Cosa rappresenta per te?
Davvero è una sorta di promemoria per me stessa, mirato a ricordarmi di non perdere l’equilibrio. Non è facile prendere la vita come viene, nel ritornello lo dico ma è quasi ironico se poi si sente il contrasto con le strofe. Ho scritto la canzone cercando di delineare anche tutte quelle cose che invece la vita non ce la fanno mai prendere “come viene”. La soluzione? Forse fregarsene ma non sono ancora sicura, ecco perché chiedo di svegliarmi quando “sai che devo fare”.
Quali sono le tue influenze musicali?
Artisti che mi hanno cresciuto dalla parte internazionale sono i twenty one pilots, i Nirvana e i Radiohead. In Italia adoro Calcutta e i Tauro Boys.
Quali sono le tue attuali o passate collaborazioni musicali?
Certificate non ce ne sono mai state anche se spero presto di fare un featuring. In passato suonavo spesso con altri musicisti emergenti ma da quando faccio le cose un po’ più seriamente mi concentro più su me stessa. Sono una persona che dà il meglio di sé da sola.
Raccontaci il tuo ultimo aneddoto o esperienza particolare durante la tua attività artistica, facci ridere o riflettere un po’
Più che un aneddoto mi sento di dare un consiglio spassionato raccontando una delle mie prime esperienze, ovvero il mio primo live, che ho fatto a 15 anni con la band molto scarsa con cui suonavo. Niente, muovetevi perché non si può stare fermi sul palco, è imbarazzante. Io evidentemente a 15 anni non lo sapevo e quindi ho cantato tre canzoni, un quarto d’ora stando ferma immobile
I tuoi programmi per il futuro?
Ci sono un sacco di live in arrivo e non vedo l’ora, perché l’ultimo che ho fatto al Laboratorio Sociale di Alessandria mi ha riempito di energia! Inoltre arriverà anche un EP che oltre a Basta e Davvero conterrà altre canzoni