Onorati e privilegiati, diamo il benvenuto a Stona, artista poliedrico che ci sorprende coi suoi prodigi artistici. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Mi ascoltasse il cielo, leggiamo con senso di empatia l’intervista a Stona, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Entriamo più a fondo nella vita e nelle opere, Stona ci racconterà con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto a Stona!
Com’è nata tua la passione per la musica?
Ha preso forma iniziando ad ascoltare da bambino i dischi di mio padre che spaziavano dai Pink Floyd ai Beatles sino a Dalla e De Gregori.
Il personaggio può essere una maschera, protettiva quando ci esibiamo. Calato il sipario, chi troviamo dietro Stona e il suo personaggio?
Una persona molto timida e direi piuttosto semplice. Mi piacciono le vacanze on the road in moto e improvvisate. Mi piacciono le trattorie e le domeniche d’inverno in spiaggia mangiando una pizza… Mi guardo molto intorno e quello che vedo finisce nelle mie canzoni.
Come è stato concepito il lavoro Mi ascoltasse il cielo?
Il brano è rimasto da parte verso la fine dei lavori di registrazione del mio ultimo album. Lo abbiamo riscoperto recentemente e lavorandoci sopra abbiamo trovato infine la giusta forma e abbiamo deciso di pubblicarlo.
Il lavoro è accompagnato da un video?
Certamente, ho realizzato personalmente tutta la parte produttiva pre e post, come buona parte dei miei ultimi video, che hanno riscontrato un buon successo e si sono fatti notare.
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
No, credo che questo brano resterà a parte, senza album. Intanto sto iniziando a scrivere cose nuove con nuovi punti di vista per cui non credo ci sarà spazio per questa canzone.
Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la tua storia, tutto il suo percorso!
Liceo, la prima chitarra per imparare a suonare almeno tre accordi… Poi tanta gavetta con i miei primi gruppi di cover, la necessità poi di scrivere cose mie.. Restare da solo perchè la vita ti porta altrove. Arrangiarsi e reinventarsi per arrivare a pubblicare album, singoli ed ep ed infine l’incontro con un grande produttore che mi ha salvato la vita (musicalmente parlando).
Quali sono le tue influenze artistiche?
Direi che sono onnivoro… Dai nostri grandi cantautori Dalla, De Gregori, Carboni, Vasco, Fabi, Silvestri, Bersani ecc… Alla musica inglese e americana.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Ho la fortuna di lavorare con Guido Guglielminetti, produttore storico di Francesco De Gregori.. Grazie a lui ho collaborato e conosciuto negli anni grandissimi musicisti che hanno impreziosito le mie canzoni.
E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?
Lavoriamo insieme da quasi un paio d’anni (hanno curato la promozione del mio album del 2022 “e uscimmo infine a riveder le stelle”) e devo dire che mi sento sempre molto “a casa”.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Ogni canzone ha una sua storia e un suo perchè, quindi argomenti diversi. Di sicuro mi guardo molto intorno e ogni tanto ho toccato temi importanti legati al sociale o riflessioni sulla vita e il quotidiano.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Sono stato vincitore o protagonista dei più importanti Premi musicali nazionali legati alla nuova canzone d’autore e questo mi gratifica molto perchè mi ha fatto capire di essere sulla strada giusta; dopo una lunga pausa adesso sto iniziando a pianificare nuove date e quindi mi rimetterò on the road presto.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
La musica deve andare avanti sempre. Il linguaggio cambia, cambiamo anche noi e la società intorno a noi… Non possiamo fare paragoni col passato ma dobbiamo guardare avanti cercando di ascoltare e capire…e accettare anche quello che può non piacere.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
I miei due brani di spicco sono sicuramente “Santa pazienza” e” “Io sono Marco”. Il primo sono grato sia arrivato perché mi ha fatto conoscere. Il secondo sono felice di averlo scritto perché era una vera e propria sfida vista la tematica (autismo, inclusione sociale e bullismo).
Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa stai lavorando?
Sto lavorando al nuovo materiale che spero abbia spunti interessanti e credo nuove sonorità da esplorare.