Con il suo nuovo brano dal titolo “FULMINI”, DIEGO RANDOM parla di amore, di amicizia, ma anche di ansie e paure che convivono con quella cosiddetta calma apparente. In questa canzone bene e male sembrano danzare insieme per mescolarsi in qualche minuto di impalpabile perfezione.
Impegnato nella promozione del suo recente singolo, Diego Random oggi ci concede il suo tempo con grande generosità, svelandoci di più del suo profilo artistico, esperienze e sorprese del prossimo futuro!
Com’è nata la passione per la musica?
La mia passione per la musica nacque quand’ero molto piccolo, in famiglia la ascoltavamo spesso, dalla tv, cd o radio. I miei genitori erano due appassionati di cantautorato italiano, sono cresciuto con un lettore cd portatile dove ascoltavo gli album di De André, Ivan Graziani…
Ho tanti ricordi legati alla musica, da subito mi colpirono le emozioni che riuscivo a provare ascoltando una bella canzone con delle belle parole.
Poco dopo conobbi la musica Rap e rimasi esterrefatto dal genere.
Mischiava perfettamente le mie due più grandi passioni: musica e scrittura in rima/poesia.
Cosa significa e com’è nato il nome “Diego Random”?
Il nome ‘’Diego Random’’ è l’unione del mio nome di battesimo e il mio primo nome d’arte: ‘’Random’’.
Un’unione che accosta il me persona e il me artista, rendendoli un tutt’uno, non più due entità distinte. È quello di cui ha bisogno la mia arte per arrivare alla sua forma e potenza ideale e credo che rispecchi molto la mia identità in cui arte e vita si mescolano ogni giorno e in ogni momento.
Come è stato concepito il singolo “Fulmini”?
Fulmini è stata concepita in maniera molto naturale. Durante la prima quarantena entrai in contatto con Davide (DeadlyCombination), il produttore del beat.
Il beat di ‘’Fulmini’’ fu il primo che mi mandò e per qualche tempo lo misi da parte fino a quando lo riascoltai nel momento giusto e iniziai a scrivere le prime parole della canzone.
E com’è nato il suo videoclip?
Spesso quando scrivo una canzone pregna di immagini ben precise come fulmini, cerco di immaginarle anche proiettate in un video.
Con l’aiuto del mio braccio destro, SpakaFra (Francesco Rossetto), il videomaker col quale lavoriamo ai miei video, abbiamo scritto e girato il video.
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
È nei piani far uscire un EP prima dell’estate e probabilmente fulmini sarà contenuta al suo interno.
Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?
Il mio percorso nacque con la mia grande passione per questo genere, maturata da piccolissimo, quando ho unito le poesie che scrivevo quando facevo le elementari alla musica rap. Fu amore a prima vista.
Inizialmente erano tanti testi scritti in camera mia e letto ogni tanto solo a qualche amico fidato. Piano piano ho iniziato a farmi sentire da tutti i miei amici esibendomi davanti a loro, rappavo le mie strofe o a cappella o con una base sotto e vedevo che chi mi sentiva rimaneva molto colpito nel sentire le cose che dicevo. Era lo stesso periodo in cui facevo anche freestyle, la mia gavetta agli esordi era composta da sfide di freestyle tra amici nel mio quartiere e mie “esibizioni”, sempre per strada, davanti ad amici o amici di amici.
Poi con la pubblicazione dei miei primi singoli su Youtube, sono susseguite delle esibizioni su dei palchi in eventi organizzati.
Inizialmente ai compleanni dei miei amici, dove fossero presenti un impianto e un microfono.
Successivamente all’incontro col mio primo produttore, Steve Tarta, siamo arrivati a fare diversi concerti in locali torinesi e qualche evento a Milano.
Dal 2017, anno della mia pubblicazione, ad oggi, ho sempre continuato a far uscire musica ottenendo pian piano un aumento delle persone che mi seguono e che mi ascoltano.
Ora sto lavorando con un nuovo produttore, DeadlyCombination, il ragazzo che ha fatto il beat di “Fulmini”, il mio nuovo singolo disponibile ovunque dal 15 gennaio.
Siamo sempre agli inizi, abbiamo ambizioni molto alte e siamo persone che lavorano sodo.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?
Attraverso la musica voglio trasmettere quello che nel momento in cui decido di scrivere una canzone voglio che colpisca l’ascoltatore.
Un tema ricorrente nei miei testi è l’accostamento di bene e male/giusto e sbagliato, concetti agli antipodi per intenderci.
Spesso ne risalto le differenze ma ancora più spesso li faccio convivere, li pongo sullo stesso piano arrivando quasi a far confondere l’uno con l’altro. La relatività della vita mi affascina molto, quindi tendo a vedere le cose da diverse prospettive.
Sono giovane, vivo di emozioni e amo farle provare e credo che la scrittura e la musica siano il miglior mezzo che possa utilizzare per arrivare alle persone.
Nelle mie canzoni parlo di tante cose, spesso mi servo del flusso di coscienza, è il modo migliore che ho per fare entrare le persone nella mia testa, non mi piace scrivere con un argomento fisso.
Spesso scrivo concetti che sono da interpretare, per me hanno un significato fisso ma possono essere letti in maniera diversa da chi decide di farli propri, credo che questa sia una delle potenze più grandi della scrittura.
Parliamo delle pregiate esperienze di live, concerti e concorsi?
Purtroppo la musica dal vivo è ferma.
Sono sempre stato un grande appassionato di concerti, ci sono sempre andato spesso, raramente perdevo l’occasione di andare ad ascoltare artisti bravi dal vivo.
Tengo molto all’aspetto live, mi sono sempre allenato affinché le mie canzoni rendessero bene anche dal vivo.
Non vedo l’ora di tornare ad esibirmi e sono sicuro che appena finirà questa situazione avrò modo di portare le mie canzoni su qualche palco.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?
Oltre a Fulmini, il mio nuovo singolo, vi consiglierei di ascoltare le due canzoni che hanno avuto più “successo”.
“COME TORINO LA NOTTE” in collaborazione con Klaire, bravissima cantante emergente torinese e “Voci in testa”, uscito per Real Talk Musik, un’ottima possibilità per farmi conoscere.
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
In questo periodo di pandemia sto cercando di vivere il meglio possibile.
Ho dovuto attraversare dei momenti e periodi terribili nell’ultimo anno, purtroppo ho vissuto dei lutti che mi hanno tirato molto giù.
Motivo per cui cerco di andare avanti con uno spirito il più positivo possibile.
Il primo periodo di quarantena mi ha dato molta ispirazione e tempo per scrivere, per fortuna.
Fulmini, infatti, è stata scritta proprio in quei mesi.
Aspettiamo tutti quanti la fine di questa tragedia per tornare ad una vita senza strette limitazioni, fino a quel momento è giusto dare del proprio meglio in base a quel che si può fare.
Quali sono i programmi futuri?
I miei programmi futuri non escludono sicuramente l’uscita di un nuovo singolo nel mese di febbraio e chissà, sarebbe carino riuscire a far uscire un singolo al mese, per preparare tutti quanti ad un possibile Ep