PECCATO! Non siamo diventati un blog di paleontologia… ma oggi parliamo di DINOSAURO che è un cantautore, e anche di alto livello!
Con questo gioco di parole, vi introduciamo un artista, impegnato in questi giorni alla promozione del suo nuovo singolo “PECCATO” per l’etichetta Le Larve, rappresentando un concept e un’opera inusuale. Un brano fuori dagli schemi in cui personaggi di talento ma altrettanto out of the box, affidano alle nostre orecchie le loro sperimentazione, il loro coraggio e i loro sogni. Ma scopriamo di più, grazie a questo momento di cui ringraziamo il nostro DINOSAURO e che con grande disponibilità e gentilezza ci ha concesso!
Com’è nata la tua passione per la musica?
È nata da quando ho memoria, per il pianoforte che era in casa, i dischi di De Andrè, Battisti e Celentano di mio padre, i primi Subsonica che ascoltava ad ogni ora del giorno mia sorella. Il concetto di band che rappresenta uno dei migliori esempi di collettività.
Cosa significa e com’è nato il nome “Dinosauro”?
“Dinosauro” rappresenta quella verità che nessuno di noi ha visto con i propri occhi. Con chiunque parlerai dei dinosauri non li ha davvero conosciuti. Allo stesso tempo sono amati da tutti i bambini in età in infantile e ci sono quelli come me che continuano ad amarli. Ciliegina sulla torna, si sono estinti
Come è stato concepito il singolo “Peccato”?
Era lo scorso inverno, era il momento peggiore di una crisi passeggera e ho sfogato tutto in questo testo che mi condanna e mi assolve da me stesso. Poi c’era Jacopo (Le Larve) con cui condivido la nostra dimora Romana, ha iniziato ad arrangiarla con la chitarra, abbiamo affinato qualche parola insieme e la canzone c’era. Il resto è stato un lavoro di produzione molto sperimentale fatto da Jacopo e Stefano Maura (chitarrista e producer de Le Larve) che per quanto mi riguarda ha portato a compimento la ricerca musicale con cui affronterò il prossimo disco.
E i precedenti 4 brani della serie?
Ognuno dei brani precedenti racconta un capito di questa prima uscita di Dinosauro, fatta di 5 singoli. Siamo partiti con “Magma” che rappresenta l’esplosione inaspettata seppur sempre in ebollizione, poi c’è stata “America” che rappresenta l’amore sopra ogni cosa e che tiene viva la penna del poeta, illumina la tela del pittore e ammorbidisce il marmo dello scultore. La parabola è con Emanuel Carnevali poeta italiano con una storia struggente. Poi è uscita “Casa” che rappresenta le radici del nostro essere e tutto quello che dobbiamo ricordarci per diventare la persona che vogliamo.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Questa è sempre una domanda complicata perché vorrei dire tutto ma, sarebbe impossibile da descrivere. Sono legato al cantautorato italiano nell’intenzione espressiva della canzone ma ascolto molta elettronica, il rock, il punk, gli algoritmi di spotify stanno ancora studiando i miei ascolti. Ogni ascolto a modo suo è un’influenza.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Il primo brano l’ho prodotto con Luca Masotti e le chitarre di Luca Benedetti. Poi in “America” ho lavorato con Leonardo Luciani, producer e musicista, per l’occasione Unison Apollo. “Casa” invece l’ha prodotta interamente Marco Testa producer e dj.
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Male, come tutti, ma teniamo duro. Non credo ci possa essere un compromesso per il mondo artistico e culturale che possa prevedere il distanziamento sociale, dobbiamo resistere ed educare il mondo alla cultura.
Quali sono i tuoi programmi futuri?
Un disco, i concerti, nuove collaborazioni, le canzoni.