“Luci spente sul palco” è il singolo di Alice & Peter (Gianni Venturi, Chiara Brighenti – Margherita Parenti -Marika Pontegavelli), che accompagna l’uscita del disco “L’amore è una grazia” (PMS Studio – BMRG edizioni) in radio e negli stores dal 20 maggio. È racconto ed espressione dell’amore, quell’amore indispensabile e totale che muove ogni cosa. Ideatore del progetto è Gianni Venturi, autore della raccolta di poesie che dà il titolo al libro, “L’amore è una grazia”, ne parliamo con Gianni Venturi, ideatore e leader del quartetto…
Raccontaci qualcosa del singolo “Luci spente sul palco”
Il brano è nato in una serata malinconica, avevo un testo da definire che narrava della malinconia della fine del tango come la fine dell’amore. Mentre io recitavo il testo Marika ha sfiorato il piano, Chiara toccato le corde, poi Margherita, così è nato il brano. Da poesia si è trasformato in un canto che narra la fine del tango e le braccia di una donna in cerca d’amore e attenzione, che danza e si abbraccia da sola. Poi lo scorrere del tempo, quando da vecchio ripensi alla presenza, ai baci non dati e a tutto l’amore perduto, come il tango che non puoi più danzare… Un mood che il video ) rappresenta visivamente con grande forza emotiva: l’assenza e la sentita presenza, lo scorrere degli anni, la solitudine ed il ricordo degli anni felici della balera; racconta così la fine dell’amore come se fosse la fine del tango, le luci si spengono e torna la malinconia solitaria, lei che danza da sola avvolta dalle sue stesse braccia. Le piccole cose, narrate da Eugenio Squarcia, regista, appaiono come gesti solenni: il video si apre con ricordi memorie morbide e serene, poi la solitudine della vecchiaia con la ricerca o il sentire una presenza, una sorta di fantasma onirico.
Come è nata l’idea dell’album “L’amore è una grazia”?
L’idea ha origine dalla mia raccolta di poesie “L’amore è una grazia”, che esce contestualmente all’album stesso. dopo tanta sperimentazione sia con la band Altare Thotemico, con Moloch e altri progetti solisti, ho sentito “il desiderio di scrivere di amore: la paura di banalizzare un percorso era tanta, ma poi ho pensato che l’amore non può essere banale, anzi è quanto di più complesso esista! A volte lo si indirizza nei confronti del compagno o compagna, altre nei figli, o negli animali, non importa, l’amore si nutre di sé. Il darlo o riceverlo non sono importanti quanto la sua stessa esistenza. Tutta la creazione è un atto d’amore.
Puoi riassumere il tuo ricco e articolato percorso musicale…
Tutto nella mia vita è musica, mio Padre eccelso fisarmonicista, la mia Madre zingara ballerina di tango, in certe sere nonostante la povertà la mia casa si riempiva di musicisti, e noi bimbi a cantare e a danzare felici. Ho cominciato suonando il basso in una orchestra di liscio, poi il primo 45 prodotto da Roberto Costa con alle spalle Lucio Dalla, poi Blues sottile prodotto dalla fonoprint. Altare thotemico band progressiva, il primo disco arrivato primo in Italia e terzo nel mondo nei prestigiosi Prog award come disco di debutto progressivo. Tre disco con gli Altare, due con Moloch, progetto dedicato alla beat generation, due solisti, strutture solo vocali, batterie bassi, tastiere formate dalla voce, e poesia. Tazebao con Gigi cavalli cocchi. Molte parti in latino, dedicato all’eresia Catara. Poi Qohelet con Alessandro Seravalle, con il testo tradotto da Ceronetti e poesie miei.
Progetti in cantiere?
Dopo la presentazione del disco live a Bologna, lunedì 23 maggio, saremo impegnati nella promozione dello stesso; io personalmente sto realizzando un disco solista di poesia sonora, che uscirà a settembre, un disco sperimentale con Chiara Brighenti già contrabbassista di Alice & Peter, una raccolta degli articoli del mio blog, per ora questo e forse un lavoro con Fabio Guglielmo Anastasi.
Ph. Rubina W. Paradisi
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