Kram, lascia il segno… cos’è questa melodia dolce e amara che sentiamo nei suoi brani? È lo stile di un cantautore che non rinnega le proprie origini. Un calabrese che dalla punta del tacco ha preso il volo verso nuove e grandi esperienze, dimostrando tutto il suo indiscusso e solido valore. Ebbene sì, un cantautore che lascia il segno e raccoglie successi tanto dal pubblico quanto dalla critica. Nonostante la sua giovane età, ha fatto tanto: dall’incontro con Maria De Filippi al Premio Mia Martini, Kram riesce con grande flessibilità a riscuotere successo nei diversi contesti dello showbiz e dell’arte. Un vero onore di poter apprezzare le meraviglie di un conterraneo capace di tanto successo, al quale non si può che augurare traguardi ancora più grandi. Ringraziamo Rosario Canale, classe 1992, in arte Kram… che anche in queste pagine lascia un gran bel segno!
Grazie del tuo tempo Kram, raccontaci di te: com’è nata la tua passione per la musica?
Nasce grazie alla mia famiglia che già da piccolino come primo giocattolo mi regalò una tastiera minuscola ma che non abbandonai più. Già a 5 anni iniziai a fare i primi concorsi di canto perché piangevo quando non stavo sul palcoscenico. Volevo sempre cantare e suonare. Beh, le cose anche oggi a 28 anni non sono cambiate per fortuna.
Cosa significa il tuo nome d’arte KRAM?
Kram non è altro che Mark al contrario. Quindi “segno” in inglese. Al contrario per essere anti-conformisti e anche perché vedo tutto al contrario.
Com’è stato crescere musicalmente con le tue radici calabresi? (che condividi con me!)
Wow, mi fa piacere che siamo conterranei. Beh, la Calabria la conoscono tutti, in tutto il mondo e sappiamo sia positivamente che negativamente il perché. Personalmente, nonostante credo che prima o poi mi dovrò necessariamente allontanare da questa terra per motivi pratici, sono ancora qui. La fortuna è che quando vuoi fare una pausa puoi sempre uscire e andare a guardare il mare.
Cosa porti della tua terra nella tua arte e da cosa trai ispirazione?
Della mia terra porto i valori che mi ha trasmesso la mia famiglia. In particolare l’umiltà e l’onestà, la generosità e l’altruismo. La mia musica e i miei testi sono lo specchio di questi concetti. Si evince anche dal mio modo di cantare e di stare sul palco. Non ho artefatti, sono molto trasparente e genuino. Un po’ come le nostre frittole o i “pipi chini” che io però non mangio molto volentieri!
Nel tuo curriculum puoi vantare successi e collaborazioni, quali incontri sono rimasti più impressi nella tua memoria e perché?
L’incontro con Maria De Filippi è stato alquanto particolare. Infatti, in molte interviste ho sempre detto che mi piacerebbe rincontrarla ma fuori dal contesto di Amici. Tutte le altre collaborazioni importanti e non, hanno comunque lasciato un segno che porterò sempre dentro di me ma ancora voglio farne tante altre, sono solo all’inizio.
“Sanremo giovani” raccontaci questa straordinaria esperienza, e degli altri premi e concorsi
A Sanremo Giovani spero prima o poi di arrivarci da artista in gara. Nel 2017 con Lele abbiamo ottenuto la vittoria e io ero uno degli autori. Sicuramente è una grande emozione vincere il concorso più ambito d’Italia. Il 2019 e il 2020 per Kram sono stati anni di importanti riconoscimenti e ne vado fiero: vittoria al Premio Mia Martini 2019, finale di Castrocaro 2019, finale del Deejay On Stage 2019, vittoria del Rai Calabria Fest 2020, e molti altri. Non posso che esserne contento ed incentivato a fare sempre meglio.
Raccontaci del tuo nuovo brano “Una certezza”. Com’è nato e cosa rappresenta per te?
È un brano che parla di sogni e di non arrendersi mai, non farsi abbattere dagli altri. Continuare a seguire la propria strada anche quando tutto sembra impossibile che tanto l’importante sarà sempre e comunque averci provato fino alla fine. Rappresenta quello che io, e tanti artisti come me, vivo ogni giorno: una fiamma da tenere accesa per continuare a credere nei sogni, qualcuno dice nelle favole, qualcuno nei miracoli. Credere, sempre!
Programmi per il futuro?
Sto lavorando all’album che spero possa uscire entro fine anno e, COVID permettendo, portarlo in ogni porta di ogni casa d’Italia (almeno). Così come si faceva una volta, a mano magari con una bella serenata dalla finestra. Forse ci manca, forse siamo troppo a testa bassa sui social quindi meglio abbassarla dal balcone per ascoltare un cantautore pazzo che viene a bussarti alla porta.