Lena come respiro, fiato, energia. Lena come il soprannome che le ha dato la sua migliore amica. Lena come una parola desueta italiana. Ed una A puntata come memorandum. Dietro quella A c’è Alessandra Nazzaro, classe 1996, nata sotto il segno dei Gemelli, in arte Lena A., è laureata Filologia Moderna, canta da quando ne ha memoria, suona il pianoforte dal momento in cui ha spento le prime 5 candeline. Scopriamo di più di questa giovane e promettente cantante che è impegnata nella promozione del suo brano “Adesso cera” di cui, con grande disponibilità e cortesia, ci racconta nell’intervista!
Com’è nata la passione per la musica?
È nata un po’ per caso, come tutte le cose che poi mi legano alla vita, ma credo sia stato amore a prima vista. Ho iniziato a suonare il pianoforte a cinque anni e ad oggi non so come potrebbe essere la mia vita senza la musica, senza i miei amati 88 tasti.
Cosa significa e com’è nato il nome “Lena A.” e il suo personaggio?
Lena significa respiro ed è anche una parola desueta italiana, ma soprattutto è il soprannome con cui mi chiama la mia migliore amica e quindi ho deciso di utilizzarlo come se fosse un portafortuna. La A puntata richiama il mio nome che è Alessandra. Nonostante abbia scelto un nome d’arte, non penso ci sia un personaggio dietro, ma ci sia semplicemente una persona.
Come è stato concepito il singolo “Adesso cera”?
È stato scritto nel 2017 mentre percorrevo il cammino di Santiago: verso dopo verso, chilometro dopo chilometro questo testo ha preso forma, intanto nella mia già si preformava come avrebbe suonato il brano.
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
Non ho ancora pubblicato nessun album, ma sto lavorando perché il 2021 sia l’anno del mio primo disco.
Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?
Se con esordio intendiamo l’uscita di brani sulle piattaforme online, sicuramente emozionalmente pieno di vita, ma anche motivante. Devo dire che i brani sono usciti tutti nel 2020, quindi ho anche dovuto farmi bastare i pochi concerti e i pochi palchi in cui ho suonato.
Quali sono le influenze artistiche?
Direi Carmen Consoli, Niccolò Fabi, Florence + The Machine, Tori Amos, Radiohead e tutta la musica ascoltata nei piccoli localini di Napoli.
Quali sono le collaborazioni musicali?
La collaborazione è con il produttore Giovanni Carnazza, con cui ho avuto l’opportunità di fare un featuring nel brano “tra le dita”. Giovanni ha seguito la produzione e sta seguendo la produzione di tutti i brani che presto saranno pubblicati. Un’altra collaborazione è con il contrabbassista Marco Lembo che ha registrato insieme a me.
E la collaborazione con l’etichetta “Uma Records” nel lavoro in promozione
La collaborazione con l’etichetta UMA è iniziata con il singolo Adesso Cera e stiamo lavorando perché il 2021 sia un anno in cui pubblicare sempre più musica. È una realtà che stimo sia umanamente che professionalmente; penso sia necessario questo presupposto per vivere lavorativamente bene.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?
Vorrei trasmettere il bisogno di trovare la propria identità nella vita, un’identità che renda possibile l’affermazione “io sono”. Mi piace anche far parlare le varie arti e discipline fra loro, quindi cerco di coniugare anche metafore presenti nella letteratura, nel cinema, nella psicologia, nella poesia.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
La musica italiana di oggi risente molto del vissuto anni ‘80 e ‘90, ma sicuramente ha dei diamanti all’interno del panorama che vanno cercati, scelti ed ascoltati con cura. Cambierei la volontà di alcuni cantanti di ispirarsi fin troppo alla realtà già presente, rendendo la scena musicale ridondante.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?
Se si parla del mio progetto Lena A. consiglio di ascoltare Tra Le Dita, invece se devo consigliare un brano di altri, mi viene in mente Mina Vagante de La rappresentante di lista.
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Credo sia un periodo emotivamente complesso, fatto di stasi e di concentrazione al non disperdere le proprie energie. Ciò che risento maggiormente da artista è l’impossibilità di suonare live, dato che lo ritengo uno dei punti cardine per cui ho scelto di fare musica.
Quali sono i programmi futuri?
Uscirà il video di Adesso Cera, curato e diretto da Erica De Lisio e poi pian piano saranno pubblicati altri brani sempre prodotti dà Giovanni Carnazza con UMA Records.