Accogliamo calorosamente Daniele Martone, artista poliedrico che sta spopolando in radio e in streaming. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro ANDATA&RITORNO, leggiamo con senso di empatia l’intervista a Daniele Martone, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Leggeremo di più sulla vita musicale e artistica, Daniele Martone si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a Daniele Martone!
Com’è nata tua la passione per la musica?
Scoprii la musica all’età di nove anni circa, quando nel garage di casa mia suonavano i “CrazyX”, la rock band di paese in cui mio fratello suonava la chitarra elettrica.
Ricordo che passavo il mio tempo ad ascoltarli seduto sul cofano del panda dei miei genitori ogni talvolta che facevano le prove.
So solo che ne rimasi affascinato ed elettrizzato al tal punto che non riuscivo più a non pensare alla musica nella mia quotidianità.
Dopo qualche mese, con l’arrivo del Natale, chiesi a mio padre di regalarmi una tastiera musicale e così poco a poco cominciai a “toccare” la musica con mano.
Dopo poco mi avvicinai alla chitarra acustica grazie all’aiuto pratico proprio di mio fratello che mi insegnò i primi accordi, il famoso “giro di do”.
da lì in poi fu tutto un crescendo ed un continuo studiare tecniche e accordi per chitarra, giorno dopo giorno.
Ricordo che mentre i miei compagni di scuola venivano a citofonarmi per giocare in cortile rispondevo loro che non potevo uscire perché stavo studiando e che li avrei raggiunti forse più tardi.
All’età di dodici anni, il professore di musica delle scuole medie si accorse di me e di questa forte passione musicale ed è lui che mi avvicinò al canto facendomi esibire la prima volta in un duetto nel saggio di fine anno scolastico. Devo dire che si rivelò un successone ahahah.
Da lì cominciai ad interessarmi anche al canto ma, le lezioni di canto costavano molto ed io già praticavo il karate come sport disciplinare e non volevo abbandonarlo perché mi faceva stare bene.
così continuai a studiare da autodidatta fino a che non cominciai a lavoricchiare per potermi pagare le lezioni di canto e coach dopo coach, pur avendo già una buona base che i miei insegnanti definirono un “dono” appresi da loro le migliorie e le tecniche corrette per affrontare serate intere senza ritrovarmi il giorno dopo senza voce.
Com’è nato “Daniele Martone” e il suo personaggio, il suo sound?
Cominciai a scrivere ed a comporre canzoni all’età di 14 anni, ricordo benissimo la prima volta come se fosse ieri. Ricordo che presi la chitarra e quel giorno ero particolarmente amareggiato e deluso, ti svelo un segreto: da piccolo non sono mai stato bravo ad esprimermi verbalmente, ho sempre fatto fatica a far uscire i miei pensieri, a dire la mia. Così quel giorno presi in mano la chitarra e cominciai a suonare in mi minore e composi la mia prima frase che aveva un senso, così mi fermai, perché non era mai successo prima e dovevo assolutamente scriverlo da qualche parte. così lo feci ed andai avanti, ricordo tutt’ora l’inciso di quel brano che successivamente all’età dei 18 anni cominciai a portare in giro tra vari concorsi cantautorali nella mia zona e recitava così: “non fermarti mai, non illuderti mai e non aver paura dei tuoi guai perché senza di loro non capirai mai le cose belle che hai”.
Ecco credo che sia nata proprio in questo modo la parte artistica di Daniele Martone.
Il mio sound reale non ha confini o limiti, non mi pongo mai dei limiti in generale tantomeno nel fare musica.
Trovo molto piacevole mescolare e trasgredire con la mia musica.
L’EP “ciò che ancora non ti ho detto” dove è presente il brano Andata&Ritorno è un progetto musicale pop/rock dove ho volutamente scelto di mantenere una certa semplicità musicale andando contro corrente e per permettere all’ascoltatore di entrare nel progetto e sperare che lo faccia suo.
Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro ANDATA&RITORNO?
ANDATA&RITORNO nasce da un sentimento vissuto in pieno dal sottoscritto qualche anno fa, da un amore che è difficile da spiegare perché ciò che entrambi abbiamo provato l’uno per l’altro è stato indescrivibile e sia io che lei non riuscivamo ad avere un importante avvicinamento con altre persone e cercando qualcosa che ci appartenesse in un’altra relazione ci rendemmo conto, mesi e mesi dopo che ciò che stavamo cercando eravamo noi.
Non riuscivo a trovare il modo e le parole per comunicarglielo e così inconsciamente una sera di agosto, con la chitarra tra le mani, una birra sul tavolo ed il pensiero costante di dove lei fosse, con chi fosse e se stesse ancora pensando a me, a noi, cominciai a suonare e le parole, ciò di cui più semplice volevo dirle uscirono fuori.
Fu talmente forte l’emozione che per giorni ebbi il “magone” nello stomaco ogni qualvolta che la suonavo.
Da lì a qualche settimana dopo nacque l’ep “ciò che ancora non ti ho detto”.
ANDATA&RITORNO ne fa parte ed è il terzo di cinque brani inediti.
Il lavoro è accompagnato da un video?
Si, il brano è accompagnato da un videoclip e consiglio di guardarlo perché a mio avviso, anche se è stato girato e montato a distanza a causa delle restrizioni del covid-19 è un lavoro uscito bene ed è molto profondo.
Nel videoclip di ANDATA&RITORNO ciò che ho voluto far trasparire è l’amore che ci accomuna tutti al di là del colore della pelle o se si è eterosessuali o omosessuali.
Poco importa perché l’amore è amore e niente e nessuno può fermare questo.
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
Si, il brano è accompagnato da un videoclip e consiglio di guardarlo perché a mio avviso, anche se è stato girato e montato a distanza a causa delle restrizioni del covid-19 è un lavoro uscito bene ed è molto profondo.
Nel videoclip di ANDATA&RITORNO ciò che ho voluto far trasparire è l’amore che ci accomuna tutti al di là del colore della pelle o se si è eterosessuali o omosessuali.
Poco importa perché l’amore è amore e niente e nessuno può fermare questo.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Non ho un “beniamino” di preferenza.
Le mie influenze musicali derivano da artisti italiani e non con cui sono cresciuto musicalmente.
Imparando a fare musica da autodidatta significa consumare giorno e notte dischi e vinili di artisti imparando perché no anche da loro.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Attualmente mi definisco un “Artista” indipendente ahahah, le mie collaborazioni sono principalmente promozionali
In cui ho il piacere di collaborare con la Red&Blue.
E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?
La collaborazione con Marco Stanzani della red&blue music relations nasce principalmente per mia volontà e costante ricerca di persone competenti nel settore musicale. Marco ha una grande esperienza nella promozione musicale di artisti indipendenti e non e questo mi aiuta e mi ha aiutato a finire qui da te, quindi, non posso che ringraziare lui e tutto il suo staff se oggi mi ritrovo qui a parlare di me e della mia musica. Nutro molto rispetto per il lavoro che fanno e come lo fanno quindi non posso essere che felice di avere la loro collaborazione in questo progetto e nei miei progetti futuri.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
La musica ancora oggi è per me un mezzo di espressione.
ritrovo nei miei testi e nelle mie canzoni ciò che voglio o che abbia bisogno di dire.
A volte ancora oggi fatico ad aprirmi, ad esprimere un mio pensiero, a dire la mia, è per me scrivere è proprio questo, dire ciò che penso ed inciderlo nella musica come fosse un tatuaggio, sperando che questo arrivi alle persone che mi ascoltano o che mi ascolteranno.
Sarà banale ma è un modo per dire: ci sono anche io e voglio esserci insieme a te che ascolti me.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di live, concerti e concorsi?
quando conclusi il lavoro dell’EP “Ciò che ancora non ti ho detto” cominciai a portare in giro la mia musica tra festival, contest, serate nei pub, serate karaoke e mini live tour in Lombardia, in cui calcammo palchi quali: Alcatraz di Milano, live forum di Assago Milano, tastammo piccoli teatri della Lombardia e andammo come ospiti nelle feste della birra di paese insieme alla mia band.
Attualmente sono in studio di registrazione per la realizzazione di un nuovo progetto che appena finirò mi auguro di ripartire con i live perché da quando la pandemia a fermato il mondo, ahimè, non sono ancora salito su un palco e credimi mi manca un sacco, l’adrenalina, l’entusiasmo, il pre ed il post concerto.
Ma ci sto lavorando su 😉.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Non mi permetto oggi di dire cosa migliorerei o cosa cambierei nel mercato italiano magari più avanti nel corso degli anni se dovessimo rincontrarci e ci tengo a dire che lo spero, rifammi pure questa domanda è magari forse riuscirò risponderti, ahahah.
Ciò che posso dirti però è che per un artista d’esordio, indipendente come lo sono io non è facile per niente. Dicono che le cose più difficili sono quelle che ti danno maggiore soddisfazione e voglio credere che sia così.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Consiglio di ascoltare l’intero EP “ciò che ancora non ti ho detto” disponibile su Spotify l’ep contiene 5 brani che nel complesso raccontano una storia, la mia!
Emozioni vere e vicissitudini reali.
Ma se dovessi consigliarti un brano allora ti farei ascoltare la traccia numero uno che apre l’ep dal titolo: VIPERA, un pezzo dal sound quasi trasgressivo con un testo diretto e punzecchiante.
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Il covid-19, la bestia come la definisco io, ha posticipato l’uscita di ANDATA&RITORNO di ben due lunghissimi anni.
Per noi portatori di musica, artisti, promotori, produttori, studi di registrazione etc. è stato davvero devastante e sconvolgente e non solo nel mondo discografico perché ha messo in ginocchio l’intero mondo.
Credo però, che nel mondo discografico si sia mosso qualcosa, noto che oggi ci sia più spazio per gli indipendenti o meglio per lo meno c’è uno spiffero dove poter sentire almeno l’aria che entra e ti dà la forza e gli spunti per andare avanti.
Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa stai lavorando?
Si, in questo periodo sono in studio di registrazione per la realizzazione di un album di 10 brani completamente scritti e composti da me. testi che parlano d’amore, di certezze e sul non mollare mai qualsiasi cosa accada.
in cui stiamo sperimentando nuovi sound commerciali e non.
Un lavoro che mi sta emozionando parecchio ma non vi dico altro perché sono “lavori in corso”, ahahah.
Ciò che credo è di riuscire a metterlo fuori per questo inverno e che sarà un progetto di crescita e di evoluzione musicale per me.
Quindi, stay tuned, stay rock!