Quattro chiacchere col talento puro di Matteo Palermo

Quattro chiacchere col talento puro di Matteo Palermo

Con grande piacere diamo il benvenuto a Matteo Palermo, artiere poliedrico che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Love is Imperfect, leggiamo con senso di empatia l’intervista a Matteo Palermo, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Apprenderemo curiosità, vizi e virtù della musica e della vita, Matteo Palermo si svelerà con quelle che sono le collaborazioni, come ad esempio con Sorry Mom, Stefano Ninni, Sara Buccarella, Marianna Miglio, Martina Giuliani, Giuseppe Chirico, le esperienze, come Elio e le storie tese, Z.E.D., A coffe with Nietzsche, Love is imperfect, e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto a Matteo Palermo!

Com’è nata tua la passione per la musica?

La mia passione per la musica si è esplicitata a 12 anni ma credo avessi una specie di propensione innata da piccolo. Mio nonno cantava, faceva le serenate e scriveva poesie. Ho iniziato con un video corso di Franco Mussida in collaborazione con red Ronnie e quando i miei genitori si sono resi conto che avevo una certa attitudine mi hanno iscritto ai corsi del maestro Nicola Lopez con il quale sono cresciuto musicalmente. L’input fu “the final countdown” degli Europe. Sognavo di fare il chitarrista e suonare quell’assolo su un grande palco. Lo facevo davanti ad un radiolone con le music cassette che mi fu regalato ed una chitarra di cartone che mi costruii da solo.

Descrivi “Matteo Palermo” e il suo personaggio, i suoi pregi e i suoi difetti

Sono un ragazzo del sud, ho vissuto da sempre in un piccolo centro, Palo del Colle, in provincia di Bari, una terra bellissima ma in un contesto non proprio “open minded” durante la mia infanzia e adolescenza. Ho una marea di difetti, tra cui l’essere distratto sulle cose che non sono molto di mio interesse, ma spesso può suscitare senso di disattenzione negli altri. Do tantissimo senza misura, spesso, ma altrettanto posso togliere molto quando lo ritengo opportuno, questo rende molto difficile starmi dietro. Non sono molto puntuale, lo sono solo quando timbro a lavoro. Faccio trecento cose contemporaneamente perché non so dire mai di no. Sono molto permaloso anche se ultimamente sto migliorando 😊. Sono molto testardo sui miei principi e accumulo molto senza misura per poi “sbroccare” in un’unica soluzione. Sono molto ma molto disordinato ed ho una pessima grafia.
Per fortuna ho anche dei pregi: lavoro moltissimo e duramente, sono determinato e mi impegno tantissimo anche e soprattutto per gli altri. Sono trasparente mi piace dire sempre la verità e attenermi ai fatti mai ai sentito dire. Ho la capacità di prevedere gli accadimenti e di mettere in campo la mossa giusta al momento giusto. Amo i fiori e il verde e prendermene cura, il mio giardino ne è testimonianza. Sono e sarò un eterno coccolone. Studio poco e apprendo velocemente, questo mi consente di studiare più argomenti contemporaneamente. Sono molto generoso ed eclettico.

A volte l’ispirazione ti coglie quando meno te l’aspetti. È stato così per Love is Imperfect?

Si generalmente è cosi e lo è stato per Love is imperfect. Soprattutto per i testi, non ci penso mai. Attendo che mi accada qualcosa o che veda qualcosa che mi ispiri. Dopo di che scrivo di getto. In questo caso stavo osservando la mia immagine allo specchio. Può sembrare scontato ma nel mio caso non lo è perché vado sempre di corsa e raramente mi guardo allo specchio…

Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?
Assolutamente si, c’è stata l’anteprima del clip su Skytg24. Ho affidato l’interpretazione libera del testo ad un regista, Luca Borrello ed insieme abbiamo condiviso lo story board. Ed è proprio attraverso l’utilizzo delle immagini del video che ho voluto rappresentare i concetti del elaborato musicale. Un caseggiato antico, nobile, classico e ordinato all’interno del quale avviene la danza dell’amore imperfetto.



Il lavoro sarà contenuto in un EP/Album?
Al momento non è stabilito, penso che andrò avanti con due singoli ancora. Si vedrà.

In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, vuoi raccontarcele?

Dici bene, ne ho passate di salite e di discese. Prima di tutto dentro di me ed è stata probabilmente la sfida più difficile. Non si finisce mai. Dopo di che rispetto al percorso musicale, preferisco chiamarlo cosi piuttosto che “carriera”, è sempre tutto in salita. Primo perché bisogna fare i conti con la sostenibilità del percorso che non è per nulla scontata nella musica. Due: essere originali e forti è difficile, perché di talenti in giro ce ne sono tanti. Tre: il mondo della musica è talmente cambiato ed evoluto oggi, che, se da un lato ha agevolato la qualità della produzione, mettendo a disposizione della massa gli strumenti per produrre musica di qualità, dall’altra ha reso più difficile i guadagni dalla propria musica inedita. Una delle peripezie più dure nella mia vita è stata quella di far accettare che io potessi fare il musicista nella vita. Il background culturale del nostro paese non mi ha aiutato da questo punto di vista ed ho dovuto faticare il doppio per crearmi dei percorsi paralleli.

Quali sono le tue influenze artistiche?
Ne ho tante, legate agli studi chitarristici. Dal rock nelle sue varie sfaccettature, alla  musica folk cantautoriale, dal blues al gipsy jazz. Adoro i compositori come Ennio Morricone, Thomas Bergersen. Mi piace Steven Wilson, John Mayer, Ed sheeran, James Bay, George Benson, Maynard James Keenan  e molti altri. Ascolto di tutto con un orecchio attento alla produzione musicale. Se volete sapere cosa fare da grande però vi rispondo che voglio fare ROCK. Mi servo della conoscenza degli stili musicali per arrangiare i miei brani nella maniera più originale possibile in modo tale da essere riconoscibile.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Ho collaborato con tanti musicisti che poi inevitabilmente sono diventati amici. Ho scritto musiche per spot pubblicitari, per musical, per clip una volta anche per un corto con Elena di Cioccio protagonista.

E le collaborazioni con Sorry Mom, Stefano Ninni, Sara Buccarella, Marianna Miglio, Martina Giuliani, Giuseppe Chirico nel lavoro in promozione?
 
La musica è rete e se scrivi musica inedita la rete è ancor di più fondamentale affinché  il messaggio si diffonda. Se condiviso il percorso diventa più avvincente e a prescindere dal risultato finale quello che conta veramente è stare bene ed essere fieri di quello che si produce al mondo. La musica propria è come una specie di traccia, di eredità che lasci di te al mondo. Fosse pure solo per qualcuno lasci qualcosa di te. Quando collabori con altri, gli altri diventano parte del tuo lavoro, è quasi come collettivizzare un sogno.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Voglio raccontare delle storie profonde, di bellezza, di solidarietà e di pace. La musica ha da sempre un valore sociale e va sempre più recuperato. Deve educare al bello ed ai comportamenti più belli che l’essere umano puo adottare nel mondo. Può raccontare anche il male per aiutare ad avere consapevolezza del pericolo, ma con quel tocco di speranza e di bellezza che può salvare il mondo. Si, perché sono convinto che la musica possa salvare il mondo.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di live, concerti e concorsi come Elio e le storie tese, Z.E.D., A coffe with Nietzsche, Love is imperfect,?
Le aperture di grossi concerti sono un obiettivo degli artisti emergenti e per fortuna io ho avuto tante belle esperienze da questo punto di vista. Mi sono ritrovato sul palco con Eric Martin, dei Mr Big la mitica rock band di uno dei miei miti chitarristici, Paul Gilbert, ho aperto ad Uli John Roth degli Scorpions, nel 2018 a Cosmo e Motta all’interno del Rigenera Smart City a Palo del Colle, Elio e le storie tese, insomma, un po’ di esperienze valide che mi hanno fatto maturare sul palco. Quest’anno sono stato ammesso alle finali regionali di San Remo Rock, vediamo che succede.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Provo ad essere sintetico. E’ bella e varia. L’unica grande lacuna che ha il nostro sistema paese è che non riconosce nella musica il valore del lavoro. Personalmente non guardo alle tendenze guardo piuttosto alla libertà di espressione artistica e la analizzo. Ma la lacuna più grande dell’Italia è che se fai il musicista campi solo se diventi famoso. E questo non va assolutamente bene. La musica dovrebbe essere uno spazio sostenibile per chi lo fa seriamente, studia ed investe.
 
Oltre al lavoro in promozione quale altro elaborato musicale ci consigli di ascoltare?
Queen of the hill, il mio ultimo singolo

Come stai vivendo da artiere e persona questo periodo del covid-19?
Ho un po resistito come tutti i musicisti. Mi sono impegnato a promuovere il mio vecchio singolo e a pubblicarne uno nuovo: Love is imperfect. Ho iniziato a porre le basi per un nuovo CDed ho organizzato eventi in digitali di musica per non far mai mancare la mia presenza al pubblico.

Progetti a breve e lungo termine?

Per ora mi dedico alla promozione di Love is imperfect. Nel frattempo lavorerò al mix e mastering di un nuovo singolo. Nel frattempo inizierò la preproduzione del nuovo disco, ma sarà un obiettivo più a lungo termine, penso al 2022. Non appena si riprende a suonare dal vivo, proverò a farmi sentire il più possibile. Vi ringrazio di cuore per l’attenzione dedicatami, spero di ritrovarmi ad un live.