Con grande gioia diamo il benvenuto a Angelo Iannelli, artista poliedrico che raccoglie consensi a go-go. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Vicini Margini, approfondiamo con riconoscenza l’intervista a Angelo Iannelli, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Apprenderemo curiosità, vizi e virtù della musica e della vita, Angelo Iannelli si narrerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto a Angelo Iannelli!
Com’è nata tua la passione per la musica?
Mi faceva sognare il suono del pianoforte, da lì il passo è stato breve per dare vita a una vera e propria attività.
Descrivi “Angelo Iannelli” e il suo personaggio, i suoi pregi e i suoi difetti
A saperlo! Mi dicono che sono molto empatico e sensibile, ma anche molto permaloso.
Come descriveresti la nascita di Vicini Margini?
Questo brano è nato in un momento in cui ho trovato nell’arte, nella musica in particolare, un vero e proprio rifugio. Anche il titolo richiama un po’ il concetto di una sorta di “nido” o di luogo di romitaggio ai margini della vita, ma sempre a un passo da essa.
Il lavoro è accompagnato da un video?
Questa volta ho deciso di lasciar parlar le immagini suggerite dal testo. In linea di massima, pur avendone realizzati tanti, non amo molto i videoclip, perché credo che la canzone debba parlare da sé, senza l’ausilio di immagini aggiuntive.
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
È in cantiere, vediamo che forma prenderà…
In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, vuoi raccontarcele?
Se lo facessi, uscirebbe fuori il mio quarto libro…
Quali sono le tue influenze artistiche?
Più che influenze direi “riferimenti”, peraltro difficilmente eguagliabili. De Gregori su tutti, poi mi piace praticamente tutto il cantautorato degli anni Settanta, non solo italiano. Ma ho amato e amo tuttora musica di ogni genere, purché con un “pensiero” alle spalle, nella musica e nei testi.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Solitamente scrivo tutto io, sia il testo sia la musica, ma a livello di produzione negli anni ho lavorato con Alessandro Canini, Riccardo Corso, i Fratelli Cosentino (Alessandro e Francesco) e tanti altri. Ogni volta gli spunti sono stati diversi: le collaborazioni servono per creare dubbi, non certezze.
E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?
Un piacere collaborare con professionisti del settore.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Al di là dei contenuti, che variano spesso, c’è sempre qualcosa di nostalgico e allo stesso tempo di ironico nei miei brani. Ma non trovo che le mie canzoni siano tristi, tutt’altro…
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Sì, negli anni ho fatto tanti concerti, ho pubblicato molte canzoni e tre libri (un romanzo e due saggi). Nel frattempo ho sempre recitato e scritto per il cinema e per il teatro; una delle esperienze più importanti è stata la realizzazione di un’opera teatrale sull’Eneide, scritta da me e interpretata con Placido e Haber.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Forse un po’ più di varietà nell’offerta non guasterebbe…
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Oggi mi sento di consigliarvi “DAG”, uno dei miei preferiti.
Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa stai lavorando?
Sto lavorando alla possibilità di pubblicare un album e nel frattempo sto girando alcune serie tv, al momento ancora top secret…