Quattro chiacchiere col talento puro di Antonio Giagoni

Quattro chiacchiere col talento puro di Antonio Giagoni

Accogliamo calorosamente e spalanchiamo le nostre curiose orecchie a Antonio Giagoni, artista poliedrico che sta raccogliendo consensi crescenti nel pubblico italiano. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Tremo, pubblichiamo con gratitudine l’intervista a Antonio Giagoni, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Avviciniamoci con garbo e curiosità al mondo musicale e personale, Antonio Giagoni ci condividerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto a Antonio Giagoni!

Com’è nata tua la passione per la musica?

Nasce da piccolissimo, mio nonno a 3 anni mi regalò una batteria e lì mi sono innamorato

Descrivi “Antonio Giagoni” e il suo personaggio, i suoi pregi e i suoi difetti

Pregi: Paziente, determinato, testardo

Difetti: Orgoglioso, dormiglione, rimandone

Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro Tremo?

Dagli incontri nascono gli scontri e viceversa, quindi nasce da una storia di vita che ha fatto scaturire in me la paura dell’amore, delle relazioni ma che è servita tantissimo ad approfondire me stesso.

Il lavoro è accompagnato da un video?

Ci sarà’ un video! Sono molto soddisfatto del lavoro che è venuto fuori anche perché’ sarà il primo episodio di un cortometraggio che riguarderà tutti i brani che usciranno da qui a Dicembre.

E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?

L’album sarà in realtà un EP di 5 brani dal titolo Canzoni “quasi” fuori moda, abbiamo pensato di far uscire i singoli brani e poi a Dicembre far uscire l’EP tutto d’un fiato.

In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, vuoi raccontarcele?

La domanda potrebbe richiedere una risposta molto articolata, diciamo che ci vuole fiato e gambe ben allenate perché’ di discese ce ne sono poche.

Quali sono le tue influenze artistiche?

In primis tutto quello che riguarda il cantautorato italiano anni 70, da Battisti a Dalla, passando per Ivan Graziani e fino ad arrivare a De Gregori, Rino Gaetano, De Andre’ e Guccini, adoro Concato, gli Skiantos, Le Orme, Daniele Silvestri, Max Gazze’, Niccolo’ Fabi, Battiato, Ivano Fossati e sono un grande appassionato dei Beatles, Pink Floyd, Doors, Ray Charles, James Brown, Muddy Waters, Chet Baker.

Quali sono le tue collaborazioni musicali?

Ho avuto il piacere di collaborare con Massimo Luca, lo storico chitarrista di Battisti, ho avuto l’opportunità di aprire i concerti di Max Gazze’, Levante, Bobo Rondelli e di suonare ad Arezzo Wave Festival sul palco del mitico Psycho Stage.

E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?

È appena iniziata ed abbiamo un lungo lavoro da svolgere insieme, ho molte aspettative, si è formata una bella squadra.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

Il bisogno di svelare la parte più’ intima di me stesso, i miei pensieri, le mie esigenze, i miei punti di vista. Giocare con le parole e con la musica affinché possa dare una forma a tutto questo bisbiglio interiore.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Nel 2011 nascono gli Zocaffe’, band con la quale ho pubblicato tre album e con la quale ho girato in lungo ed in largo tutta la penisola, nel 2012 dopo l’uscita del primo album vincemmo Arezzo Wave Toscana e di lì inizio’ una fantastica avventura fatta di concerti, radio, furgoni e autogrill. Finita la storia con gli Zocaffe’ ho iniziato a dare forma al progetto Antonio Giagoni, nel 2017 come solista ho vinto il premio “miglior cantautore” al Premio Lucio Dalla ed ho ricominciato un’intensa attività live che mi ha portato fino al Meeting del mare di Marina di Camerota, tutto chitarra, voce e grancassa. Adesso, dopo lo stop imposto dalla pandemia, sono nuovamente pronto a tutto.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Sicuramente migliorerei il concetto di scena, nel senso: “sarebbe bello che la musica tornasse a suonare dal vivo e tornasse a creare quello scambio e quell’aggregazione che sta un po’ scomparendo, appunto una scena che abbia un seguito fisico oltre che digitale”. Per quanto riguarda la musica italiana attuale devo dire che secondo il mio modesto parere sta venendo fuori un sottobosco interessante. Dopo l’ondata travolgente della trap vediamo cosa succederà’.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?

Vi consiglio di ascoltare Io e me stesso e di fare un salto nel passato ascoltando Noi non siamo figli degli Zocaffe’.

Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa stai lavorando?

Vi terrò’ compagnia da qui a Dicembre, più’ o meno con un singolo al mese accompagnato da video, nel frattempo posso anticiparvi che ho già’ i provini dei 5 brani che comporranno il secondo EP.