Con grande gioia diamo il benvenuto alla band Muno, formazione poliedrica che raccoglie consensi a go-go. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Mezze stagioni, approfondiamo con riconoscenza l’intervista alla band Muno, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Avviciniamoci con garbo e curiosità al mondo musicale e personale dei componenti, la formazione Muno si aprirà a noi con quelle che sono le collaborazioni, fra le tante, quelle con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto alla band Muno!
Com’è nata vostra la passione per la musica?
La passione per la musica nasce in molti modi. Per me (Stefano), sono stati i dischi che rubavo a mio fratello maggiore, Enrico è passato dal piano alla chitarra perché si era ossessionato con Guitar Hero… la passione per suonare insieme invece è nata a scuola, eravamo amici e volevamo fare qualcosa insieme: non sapevamo ancora suonare ma abbiamo scelto di creare una band!
Descrivi “Muno” e i suoi pregi e i suoi difetti
Il principale pregio del progetto è che veniamo da influenze molte diverse, questo ci fa litigare molto sulle canzoni ma poi permette di creare qualcosa di originale. La scrittura è molto diretta, indie, ma gli arrangiamenti sono difficilmente facili. Il nostro difetto è che siamo lenti e in un mondo che va a mille allora fai fatica a star dietro ai social, la promo, la distribuzione… tutto quello che va attorno alla musica
Come descriveresti la nascita di Mezze stagioni?
Mezze Stagioni è il momento in cui ci si accorge che ci sono molte possibilità attorno ma che si stavano ignorando. Infatti l’ho scritta appena usciti dal lockdown. Una ragazza mi chiede di andare al lago e io mi dico “Sì, si può di nuovo fare… e quante altre cose potrei fare e mi sto autoprecludendo?”
Il lavoro è accompagnato da un video?
Si, abbiamo girato un video che si trova nel nostro canale YouTube. Il video mostra diversi personaggi che ad un certo punto vengono catapultati fuori dalla loro zona di comfort ma che poi alla fine, grazie all’aiuto di un amico, riescono a far diventare comfort quella che sembrava una situazione scomoda
Il lavoro sarà contenuto in un EP/Album?
Mezze Stagioni sarà parte di un EP che uscirà all’inizio dell’anno prossimo e che speriamo sia il primo di una lunga serie. Abbiamo decine di canzoni che vogliamo portare al pubblico
Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la vostra storia, tutto il suo percorso!
Abbiamo tutti percorsi diversi, diciamo che lo zoccolo duro della band si è conosciuta a scuola e ha iniziato con i concorsi locali. Abbiamo vinto Musica nel Sangue, poi siamo arrivati in finale ad Emergenza. Per qualche anno in seguito abbiamo girato i locali con una tribute band dei Coldplay fino a quando abbiamo deciso di riprendere a scrivere la nostra musica e siamo arrivati qui.
Quali sono le vostre influenze artistiche?
Essendo in sei, ognuno porta le sue influenze ma di sicuro alla base di tutto c’è il cantautorato italiano. Mezze Stagioni ha un chiaro riferimento, nel testo e nella musica a La Stagione dell’Amore di Battiato per esempio…
Quali sono le vostre collaborazioni musicali?
Al momento non ne abbiamo, ma se posso esprimere un sogno a me piacerebbe scrivere un pezzo con Vasco Brondi… Vasco, se ci leggi batti un colpo!
E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?
La collaborazione con Red&Blue nasce grazie al nostro produttore, Cristopher Bacco, che aveva già lavorato con loro e ci ha messo in contatto. Per ora sta andando bene, lo testimonia quest’intervista che stiamo facendo insieme!
Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?
C’è un impeto diretto nella nostra musica che viene dalla necessità di comunicare le emozioni che proviamo tutti i giorni, quelle positive e quelle meno. Credo che la nostra generazione soffra di un malessere sottocutaneo: gli artisti “impegnati” parlano delle cause (politica, guerra, clima,…), noi parliamo dei sintomi ma alla fine parliamo sempre della stessa cosa.
Parliamo delle vostre pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Per noi questa è la prima volta che “facciamo sul serio” con un EP e una distribuzione, le nostre esperienze si concentrato sulla scena live padovana, battuta con diverse band più volte nei locali e festival della zona, che ormai purtroppo sono sempre meno.
Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?
La scena musicale italiana è viva, anche se quella emergente sembra vada sempre più dietro ai trend che alla musica in sé e per sé. Ora la musica è molto social, prima di guardare come suoni guardano quanti follower hai e se puoi cavalcare un trend. Ci sono molti pezzi da TikTok, che vanno per due settimane, e meno pezzi che dici “Wow, questo è bello”
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?
A breve usciranno altri due singoli “Un’altra vita” e “Il mio pigiama rosso”, sono i pezzi più belli dell’EP e soprattutto il secondo è quello a cui sono più legato
Progetti a breve e lungo termine?
Per ora i progetti sono continuare con la promozione di queste canzoni, farle sentire a più gente possibile e trovare un’etichetta che ci permetta di completare il lavoro pubblicando l’album intero, sempre che si facciano ancora gli album!