Tête-à-tête con Stefano Colli eccezionale artista

Tête-à-tête con Stefano Colli eccezionale artista

Straordinaria intervista oggi a Stefano Colli, artista poliedrico che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Indispensabile, leggiamo con senso di empatia l’intervista a Stefano Colli, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Leggeremo di più sulla vita musicale e artistica, Stefano Colli si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con AbacusWeb,Giò di Tonno, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a Stefano Colli!

Com’è nata tua la passione per la musica?

Da ragazzino ero davvero molto timido e i miei compagni di classe hanno cercato per anni di convincermi ad iscrivermi ad un corso pomeridiano di musical organizzato dal liceo scientifico che frequentavo. Per quattro anni non ho mai ceduto, l’ultimo anno invece ho deciso di buttarmi e di mettermi in gioco. Quell’esperienza mi ha cambiato la vita sotto ogni punto di vista, se non ci fosse stata probabilmente oggi non sarei neanche qui con voi a parlare di un album in uscita…chi può dirlo!


Il personaggio può essere una maschera, protettiva quando ci esibiamo. Calato il sipario, chi troviamo dietro Stefano Colli e il suo personaggio?

Per me in realtà è proprio il palco il luogo in cui riesco ad essere più autentico, lì sopra sono realmente me stesso senza filtri o sovrastrutture. E’ nella quotidianità che, invece, un po’ per timidezza, un po’ per paura, a volte tendo ad indossare qualche maschera per protezione. Ma si tratta comunque di un allontanamento da sé, quindi sto cercando di lasciarmele quanto più possibile alle spalle.


A volte l’ispirazione ti coglie quando meno te l’aspetti. È stato così per Indispensabile?

“Indispensabile” è stato il frutto di un percorso di ricerca musicale e di scrittura che ho intrapreso con il M° Giancarlo Di Maria e “Parametri Musicali”. Il testo è stato poi affidato a Carlo Montanari e Giò Di Tonno ha accettato di interpretare il brano insieme a me…un sogno che si realizza!


E com’è nato il suo videoclip?

“Siamo un evento naturale e tutto ciò si può vedere”. Così recita il ritornello di “Indispensabile” scritto da Carlo Montanari e proprio da qui nasce l’idea del videoclip che ho sviluppato insieme al regista Riccardo Sarti. Abbiamo deciso di parlare del rapporto tra una madre single e il suo bambino che nascerà, anche se in realtà le chiavi di lettura posso essere diverse. L’espressione artistica non va mai spiegata troppo: ognuno legge sé stesso attraverso il filtro del proprio sguardo e del proprio bagaglio di esperienze. E’ questo il bello!


Il lavoro è contenuto in un EP/Album?

“Indispensabile” è il terzo singolo estratto dal mio album “Aquiloni” che è uscito a Febbraio per l’etichetta PMS Studio di Raffaele Montanari e che contiene diverse collaborazioni importanti come l’attore Ivano Marescotti, Iskra Menarini (storica vocalist di Lucio Dalla), Giò Di Tonno, Rebecca e l’illustratore Patrik Fongarolli Frizzera de “Il lato fresco del cuscino”.


Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la tua storia, tutto il suo percorso!

Il mio percorso è un po’ anomalo perchè ho studiato Giurisprudenza a Bologna e ho iniziato a cantare relativamente tardi, avevo 17 anni. Sono sempre stato “diviso” tra musica e teatro, se così si può dire, anche se non parlerei tanto di divisione, quanto piuttosto di contaminazione. Sono un cantautore, ma anche un performer di musical e un attore di teatro e credo che queste influenze si percepiscano anche nella musica che scrivo e che interpreto. Ho avuto la fortuna di vivere due importanti esperienze televisive che mi hanno insegnato tanto: sono stato tra i 10 finalisti del 58° Festival di Castrocaro su RAI1 e nel 2019 ho partecipato al programma di RAI2 “The Voice of Italy” nel Team di Gigi D’Alessio. Con Gigi ho avuto anche il privilegio di duettare sulle note di “Caruso” di Lucio Dalla nel corso del programma.


Quali sono le tue influenze artistiche?

Ho sempre ascoltato tanto cantautorato italiano: da Lucio Dalla e Franco Battianto, fino a Niccolò Fabi e Brunori Sas (solo per citarne alcuni). Nel panorama internazionale invece sono sempre stato catturato dallo swing e dalla padronanza scenica di Michael Bublè e dalla sensibilità intima di Damien Rice.


E le collaborazioni con AbacusWeb e Giò di Tonno nel lavoro in promozione?

Lavoro con Rita Biganzoli e “AbacusWeb” dall’uscita del mio primo singolo nel 2015, c’è un bellissimo rapporto di stima e fiducia reciproca. Giò Di Tonno è sempre stato per me un grandissimo punto di riferimento e un esempio da seguire: il tipo di artista che vorrei diventare!


Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

Il concetto che mi starebbe più a cuore trasmettere è quello relativo alla libertà di essere sé stessi al di là di ogni pressione sociale e culturale. Siamo sempre troppo impegnati a sforzarci di piacere agli altri, ad essere performanti, infallibili, e a volte rischiamo di perdere di vista quello che siamo e che vogliamo veramente, nei nostri tempi e con le nostre modalità.


Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Penso che stiamo attraversando un periodo di grande cambiamento sociale e culturale e che anche la musica stia cercando di esprimerlo esplorando nuove strade e dando voce alle nuove generazioni. Questo è molto bello e anche profondamente giusto. Io cerco sempre di rimanere in ascolto, sono molto curioso, anche se poi sento il bisogno naturalmente di fare la musica che mi piace e che rispecchia il mio sentire e la mia sensibilità. A volte sembra che esista solo la trap e che ci si debba riferire necessariamente ad un pubblico di teenager, ma non è così.


Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?

Se avete voglia di conoscermi un po’ meglio vi consiglio di ascoltare in particolare “Aquiloni”, singolo di lancio che dà il nome all’intero progetto, e “M’innamoro al buio” entrambe firmate da Rebecca, una cantautrice che stimo moltissimo e che ha saputo leggermi dentro. Sono due brani molto intimi che mi descrivono alla perfezione sia da un punto di vista artistico che umano.


Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del Covid-19?

Stiamo attraversando un periodo davvero difficile e drammatico per tutti e che non ha certo risparmiato il settore dell’arte e della cultura. Non è stato facile doversi fermare, rinunciare al proprio lavoro senza la certezza di alcuna prospettiva futura. Negli ultimi mesi fortunatamente sembra che qualcosa sia tornato a muoversi (ma voglio dirlo davvero piano!), sto lavorando tanto in teatro e ho avuto la possibilità di presentare questo progetto discografico finalmente live davanti ad un pubblico ed era ciò che più desideravo e che più mi era mancato.


Quali sono i tuoi programmi futuri?

Attualmente sono in tournée con un musical tratto dal bestseller per ragazzi di Julia Donaldson “Il Gruffalò” prodotto da Fondazione Aida con la regia di Manuel Renga che sta riscuotendo un grande successo in tutta Italia e ho da poco debuttato in teatro con “Non superare le dosi consigliate”, spettacolo sui disturbi alimentari tratto dal romanzo di Costanza Rizzacasa D’Orsogna pubblicato da Guanda editore.

Intanto prosegue la promozione di “Aquiloni” con tanti appuntamenti live, radio e tv.