Ugo Crepa, il rapper napoletano si racconta

Ugo Crepa, il rapper napoletano si racconta

 Ugo Pronestì, in arte Ugo Crepa, è un giovane rapper e cantautore di Napoli il cui suo sound spazia dal rap al new soul, dall’r&b al funk, e la sua scrittura è un poetico mosaico introspettivo.

Ugo Crepa si avvicina al rap nel 2013 con il collettivo Nerosubianco. E da questa esperienza prende poi il lancio per numerose e fruttuose collaborazioni e produzioni, che culminano quest’anno con la pubblicazione di 4 singoli, sotto la guida di Squarta e Gabbo Centofanti.

Ringraziamo Ugo Crepa per la sua gentilezza e disponibilità, che leggiamo nelle interessantissime risposte qui di seguito!

 

Com’è nata la tua passione per la musica?

La passione per la musica è nata senza accorgermene. È stata una diretta conseguenza della scrittura, che pratico da non so precisamente quanti anni, poi in casa si ascoltavano tantissimi dischi, et voilà.

Come è stato concepito il singolo “Come la luna”?

In studio con Fabrizio, in realtà ha molto tempo, solo che mi è capitata una situazione simile a quando la scrissi in questo periodo e ci siamo detti: ”Ok, è il momento.” In modo molto istintivo comunque, come la maggior parte delle nostre produzioni.

Quali sono le tue influenze artistiche?
La maggior parte musica black e cantautorato italiano. Il rap e l’hip hop sono entrati solo in un secondo momento nella mia vita, purtroppo e per fortuna.

Quali sono le tue collaborazioni musicali?

Mi è capitato di lavorare con Clementino in passato, che non smetterò mai di ringraziare perché è un gigante di questa storia, ho imparato tanto, sicuramente ci saranno altre collaborazioni. Ovviamente ora lavoro con Squarta e Gabbo, che ha una storia enorme che parla per loro. Abbiamo un po’ di cose in cantiere…

Raccontaci le tue pregiate esperienze con gli altri brani, vista la tua grande vena compositiva e inventiva, come ad esempio Filefun.

Filefun è stata la mia prima Crew, Label prima di essere incorporata da appunto Tritolo. Ero il più piccolo della comitiva, mi sentivo in un qualche modo protetto e questo mi ha assolutamente aiutato nella mia crescita. Conservo ancora un bel ricordo oltre che rapporti con la maggior parte della squadra, sono prima di tutti fratelli.

Come sono nati i tuoi brani, precedenti a “Come la luna”, quali “Marigliano”, “Scomparirò”, “Su quelle scale”, “Chillin” in questo 2020?

Marigliano è nato in una casa con tutti i ragazzi che lavorano al progetto, stesso posto dove poi abbiamo girato il video, una delle esperienze con più ispirazione della mia vita. Scomparirò è nata invece solo con Foolviho e Aaronn vaie a Ponza, sempre chiusi in una casa ma al mare, anche lì, l’alcool e l’alchimia che ci legano hanno avuto un ruolo importante. Su Quelle scale e Chillin sono stati due esperimenti, seppur diversi, simili sotto il punto di vista creativo. Volevamo ancora una volta uscire dai nostri schemi soliti, direi che ci siamo risusciti, no?

 

Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?

Produttivo, dico solo questo e ve ne accorgerete presto!

Quali sono i tuoi programmi futuri?

Tanta musica, sperando presto di tornare a suonare live, perchè ci manca come l’aria. Anche in caso contrario, comunque, non vi abbandoneremo.