Con grande piacere diamo il benvenuto a IL SARTO, artista poliedrico che ci sorprende coi suoi prodigi artistici. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro EROE, leggiamo con curiosità l’intervista a IL SARTO, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! In punta di piedi ma con la curiosità di un bambino entriamo nella musica e nella vita, IL SARTO si svelerà con quelle che sono le collaborazioni, come ad esempio con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto a IL SARTO!
Com’è nata tua la passione per la musica?
Amo la musica da sempre, non c’è stato un evento particolare.
Ciascuno di noi ha un suo linguaggio, io sto coltivando il mio ed è ciò che più mi piace fare: scrivere canzoni.
Com’è nato “IL SARTO” e il suo personaggio, il suo sound?
E’ nato dalle ceneri di una vecchia sartoria dimenticata dal tempo, dove si producevano canzoni che significavano qualcosa, realizzate con abilità, pazienza ed ispirazione.
Il Sarto è un artigiano minuzioso che con le sue capacità crea un vestito fatto di musica e parole per qualcuno, utilizzando penna, calamaio e corde della chitarra.
Il sound è moderno ed è fondamentale per la buona riuscita dell’opera, che presenta sempre caratteristiche legate al gusto personale dell’autore.
Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro EROE?
Eroe è nata dapprima come ode a Kurt Cobain, eroe decadente di una generazione, la mia.
Durante la stesura del testo però, mi è venuta voglia di vestire l’Eroe di altri significati, credo più profondi.
E com’è nato il suo videoclip?
Ci sto lavorando proprio in questi giorni, sto girando le riprese, il lavoro uscirà nei prossimi mesi ma non voglio anticipare nulla.
Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?
Sì, il lavoro è il primo di una serie di uscite previste con la mia etichetta Italiana Musica Artigiana.
Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?
E’ stato senz’altro buono anche se non mi piace fare bilanci, preferisco rimanere concentrato, c’è molto lavoro da fare e molte canzoni da sviluppare.
Quali sono le tue influenze artistiche?
La canzone d’autore classica e il Grunge esercitano da sempre su di me grande fascino, resto sempre molto colpito da quel manierismo di chi sapeva scrivere canzoni vere, autentiche, utilizzando un certo tipo di linguaggio e a comunicare in maniera efficace.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Ugo Cappadonia, Carlo De Bei, Matteo Favretto, Alberto De Rossi
E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?
Avevamo già collaborato in passato per la promozione del singolo ‘Latte di qualità’, sono in Buone mani.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Attraverso le mie canzoni cerco di lanciare messaggi semplici mantenendo la mia identità, mi riferisco a valori per me importanti e affronto temi come ad esempio l’amicizia, la genuinità, la nostalgia, la disabilità, il tradimento, l’aldilà.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
La serata di presentazione del mio primo disco nel 2016 fu indimenticabile, non ricordo di essere mai stato così emozionato come quella sera.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Mi dispiace ma seguo molto poco la scena musicale italiana attuale, e quello che ogni tanto mi capita di sentire mi fa venir voglia di ascoltare altro e non di approfondire.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
‘La Canzone’
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
L’ho sempre vissuto abbastanza bene ma è ora che finisca una volta per tutte.
Il Covid non ha stravolto la mia vita ne dal punto di vista musicale ne da quello umano, poichè ho accettato con serenità il fatto di non potermi esibire di fronte ad un pubblico gettandomi a capofitto nella composizione di nuove canzoni su misura.
Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Un tour nelle sartorie italiane.