“Basterebbe una parola”, il singolo lo-fi di Filippo Poderini tra paure e tormenti

“Basterebbe una parola”, il singolo lo-fi di Filippo Poderini tra paure e tormenti

Filippo Poderini ci porta in un nuovo capitolo di “Dopamina” con il singolo “Basterebbe una parola”. Disponibile dal 10 ottobre, questo brano è un viaggio introspettivo nella mente dell’autore. La ricerca del coraggio di parlare e la presa di coscienza che alla fine non si dirà nessuna parola.

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Come un libro da sfogliare, ogni canzone di Filippo racconta una storia diversa ma legata alla precedente. n “Basterebbe una parola” l’impressione è che il protagonista non sappia come affrontare la sua storia d’amore. Non sembra prendere coraggio ne nel porre una fine chiara ne nel combattere per farla funzionare. Un limbo che si trasforma in musica.

Chitarrine lo-fi, 808, cori come sospiri, fanno da padroni nel definire il sound di questa ballata post – Calcutta a due voci, in compagnia di Giacomo Di Carlo, già presente in una precedente release di Dopamina, “Le città termali”.

Il ritornello sembra la sigla una serie tv ambientata negli anni ‘70 e prodotta nel 2050. E’ ipnotico il sussurro dei cori, se chiudo gli occhi vedo rosso e arancione, come all’alba di un giorno in cui pioverà.

C’è una tensione tenue che pervade tutto il brano, un bel po’ di ironia. Qualcosa dei blur nell’arrangiamento. Si cerca di dare un addio dolce a qualcosa, si scherza sul fatto che non si sa come fare“, così Filippo descrive il proprio brano.

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