Dopo un anno trionfale, chiuso con oltre un milione di streams e una fanbase estesa in 108 paesi, Ruggero Ricci, il celebre cantautore e vocal coach romagnolo, apre il 2024 con “Lacrime Cobalto” (Orangle Records/Ada Music Italy/ Warner Music Italy/Lion’s Music/L’Atlantide Promotion), il suo nuovo singolo che trascende il concetto tradizionale di canzone, trasformandosi in un vero e proprio viaggio nel complesso e delicato tema della salute mentale.
Prodotto dall’immancabile tocco del celebre producer Massimiliano “Majorzim” Giorgetti, il brano emerge come un faro luminoso nel panorama musicale italiano, un’opera d’arte sonora in grado di andare oltre la mera espressione artistica. In “Lacrime Cobalto”, infatti, Ricci condivide il suo intenso percorso personale, esplorando la comprensione e l’accettazione delle proprie emozioni in un cammino illuminante che tocca profondamente l’anima.
La traccia inizia con la dolcezza di una ballad al pianoforte, per poi evolversi gradualmente in una fusione di percussioni e suoni elettronici; una transizione che crea un’atmosfera unica, capace di oscillare tra l’oscurità e la luce, riflettendo perfettamente la complessità della mente umana. La voce dell’artista, intensa e commovente, diventa la guida emotiva dell’ascoltatore attraverso un percorso di introspezione e rinascita.
Ruggero Ricci descrive la genesi del pezzo come un percorso di autoanalisi e rinascita, guidato da coraggio e resilienza:
«Ho fatto un lungo viaggio dentro me stesso, interrogandomi su cosa mi stesse succedendo. Dopo aver toccato il baratro, ho deciso di raccontare come ne sono risalito attraverso questa canzone».
Questa narrazione personale si trasforma in un potente messaggio di speranza e solidarietà per chiunque affronti sfide simili. L’ultima indagine condotta dall’OMS nel Giugno 2023 ha rivelato una realtà allarmante: quasi una persona su due (il 46% della popolazione dell’UE) aveva riscontrato problemi emotivi o psicosociali, come sintomi di depressione o ansia, nei 12 mesi precedenti. Questi dati, non solo sottolineano la diffusione di queste problematiche, ma anche l’urgente necessità di affrontarle apertamente. In questo contesto, “Lacrime Cobalto” diventa un contributo significativo al dialogo sulla salute mentale, un argomento che ora più che mai necessita di essere discusso, compreso e affrontato con sensibilità e consapevolezza.
Il testo della canzone, ricco di metafore e immagini evocative, riflette l’esperienza umana in tutte le sue sfaccettature, oscillando tra vulnerabilità e forza, dolore e redenzione. Le parole di Ruggero risuonano con chiarezza: «Io che perdo quota tra le nuvole, sono il condannato che ora vive qui…», una lirica potentissima che cattura la lotta e la determinazione nell’affrontare le sfide della vita.
«Io che sono sempre il mio primo fan, il malessere è acqua tonica claustrofobico oh in questo show» : la seconda strofa del brano, offre un’introspezione profonda nell’animo di Ruggero Ricci. Nella prima parte, l’artista si pone come il suo più grande sostenitore, rivelando un’autoconsapevolezza che suggerisce una reale comprensione di sé e della sua arte. Tuttavia, la frase successiva, «il malessere è acqua tonica claustrofobico oh in questo show», introduce un contrasto stridente. Qui, il malessere viene descritto come “acqua tonica”, un elemento apparentemente ordinario ma che, in questo contesto, assume una connotazione di sofferenza e oppressione, evidenziando la lotta interna spesso nascosta dietro le quinte della vita di uno showman. L’uso di “claustrofobico”, inoltre, intensifica ulteriormente questo senso di intrappolamento e angoscia, suggerendo una battaglia interiore tra il sé pubblico e privato. Queste poche righe, poetiche e struggenti, catturano efficacemente il conflitto animico che molti artisti, ma più in generale molte persone, soprattutto in un’era improntata all’apparire come la nostra, affrontano, sottolineando la complessità delle sfide relative alla salute mentale nel mondo occidentale moderno.
Ma è nella parte conclusiva del brano, «Io che sono niente in confronto a te, aggiro inutilmente le tue regole, la risposta sei…Ci sono ancora io» che si evince tutta la speranza, tutta la resilienza e tutto il desiderio di rivalsa da una situazione d’impasse. «Io che sono niente in confronto a te» si erge come un’espressione di umiltà, o di autosvalutazione, dove l’io lirico si percepisce come inferiore rispetto a un altro, suggerendo una dinamica relazionale molto complicata. E nel passaggio successivo, «aggiro inutilmente le tue regole», viene rappresentato il tentativo di sfidare o aggirare le restrizioni o le aspettative imposte da questa ombra opprimente, che per ogni ascoltatore può identificarsi in una persona, nella società, o persino in una parte di se stesso. Quel «ci sono ancora io» che chiude il brano, diventa la vera chiave di volta, un’affermazione di perseveranza e presenza: nonostante le difficoltà, l’io afferma la sua continua esistenza e resistenza. Questo indica che, al di là di ogni avversità, ogni individuo persiste e mantiene la sua presenza, la sua identità.
Linee che esprimono la ricerca di comprensione e significato nella propria esistenza e che hanno il potenziale di fare la differenza nella vita di molti.
Con questo singolo, accompagnato dal videoclip ufficiale, presentato in anteprima nazionale e disponibile su YouTube nel corso delle prossime settimane, Ruggero Ricci non solo conferma il suo talento straordinario, ma si afferma anche come una voce empatica e necessaria nel dialogo sulla salute mentale. In un mondo dove la voce della musica diventa eco delle nostre anime, “Lacrime Cobalto” non è solo un inno alla resilienza, ma un raggio di sole nel dialogo su queste tematiche ancora troppo stigmatizzate nel nostro Paese. Con la sua voce inconfondibile, Ricci non soltanto canta dal cuore, ma parla all’anima, invitandoci all’accettazione e alla comprensione. Questo nuovo piccolo capolavoro di emozioni e sincerità, rompe il silenzio su un argomento spesso volutamente taciuto, offrendo un messaggio di speranza e forza in un periodo di incertezze e sfide.
In “Lacrime Cobalto”, Ruggero Ricci apre un varco verso un futuro in cui parlare di salute mentale non è più un tabù e diventa un narratore di storie che risuonano profondamente nel tessuto sociale dell’Italia contemporanea. Ascoltare questo brano significa non solo godere di una melodia ricca e coinvolgente, ma anche partecipare ad una conversazione cruciale che può illuminare molte vite, portando luce là dove regna l’ombra.