Ricky Perin, l’uomo che sussurrava alle chitarre

Ricky Perin, l’uomo che sussurrava alle chitarre

Ricky Perin musicista e chitarrista influenzato da numerosi stili. Come avremo modo di leggere a breve, in questa interessante intervista rilasciataci e di cui siamo grati per la cortesia e la disponibilità, il chitarrista ha saputo andare oltre clichè e ed etichette, che stanno strette al mondo della sei corde. Con grande capacità, maturata grazie ad esperienze ampie e variegate, così come la grande passione nata da lontano, Ricky Perin si affaccia al mondo della musica offrendo uno stile personale, contaminato trasversalmente da tante influenze. Immergiamoci nel mondo di Ricky Perin e della sua chitarra, passando per il suo più recente lavoro in on-air radiofonica e musica online in questi giorni.


Com’è nata la passione per la musica?

Ho iniziato a suonare la chitarra all’età di 10/11 anni, spinto da una forte passione e sostenuto artisticamente dalla famiglia, soprattutto dagli zii musicisti, ma in particolare dallo zio Diego che mi regalò la mia prima chitarra acustica.

Ricordo ancora quella vecchia EKO usurata e i pomeriggi passati a suonare le canzoni di Bruce Springsteen e Bob Dylan.

A 12/13 anni iniziai a studiare musica e ad approcciarmi al mondo della chitarra elettrica dopo aver ascoltato chitarristi noti tra cui, Jimi Hendrix, Eric Clapton, Eddie Van Halen, Jimmy Page e David Gilmour, i quali influenzarono il mio stile.

In tutti questi anni non mi sono mai focalizzato solo su un genere musicale, ma ho cercato di spaziare a 360 gradi, amo la musica nella sua totalità e, soprattutto, potermi esprimere prendendo spunto dai più svariati ambiti musicali.

Come è stato concepito il singolo “SINGLE”?

È nata dalla fine di una storia d’amore, quando lo scrissi mi ero da poco lasciato con la mia ex ragazza; uno di quei momenti in cui butti la rabbia, i dolori, le emozioni, tutto attraverso la musica.

E com’è nato il suo corto?

È nato in questo momento difficile, durante la quarantena nel mio piccolo “studio” volevo una cosa semplice e di impatto.


E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?

“Single” è il elaborato musicale d’apertura estratto dal mio Ep “New Up”.

Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?

Sempre verso i 13 anni assieme ad alcuni amici, diedi vita ad una giovane band del Marosticense, i “Colors Void”.Nel 2016 la band ha firmato un contratto discografico con il produttore artistico di fama nazionale Pietro Foresti (produttore di Valeria Rossi di ”tre parole”).
Oggi non suono più con loro, ma gli anni passati assieme li ricorderó sempre come una bella esperienza che mi ha aiutato a formarmi in questo campo.
Nel 2013 al Revolution Live club di Molvena conobbi Gianni Rojatti, quella sera ero lì a vedere uno dei miei chitarristi preferiti: Andy Timmons.
In apertura c’era Gianni con la sua band “Dolcetti”, rimasi follemente colpito dal suo suono tanto da volerlo conoscere dopo il live e così feci, rimanendoci in contatto. Tra una mail ed una chiamata decisi di proporre alcuni miei brani a cui stavo lavorando assieme al mio Batterista Lorenzo Mari; Gianni fu colpito e decise di produrre il mio Ep da solista registrato nel suo studio a Udine.

Nel 2019, anno di grandi svolte, ho iniziato a collaborare con alcuni artigiani del campo musicale che hanno subito creduto in me dandomi l’opportunità di esibirmi in molte fiere importanti, come Il Milano Music Show, Music Wall di Pizzighettone, l’HENDRIX DAY, Guitar Show e varie clinic. Attualmente sto frequentando il CPM di Milano seguito dall’insegnante Michele Quaini.

 

Quali sono le influenze artistiche?

Dietro ad ogni singola nota c’è un lavoro pazzesco, oltre che viaggi fatti, treni presi, ore passate in studio, pianti, risate, paure ed allegrie; un mix di sentimenti ed emozioni!

“New Up” per me è una nuova salita, un nuovo me, un Riky più maturo e con un bagaglio musicale più ampio.

Il mio EP parla di amore totale verso la musica, senza etichettare e porre barriere, è un mix di colori proprio perché non mi limito solo ad un genere specifico.

Come chitarristi da cui ho preso ispirazione ci sono: John Mayer, Eric Gales, Andy Timmons, Guthrie Govan, Nick Johnson, Jimi Hendrix, Joe Bonamassa mentre come artisti e band: Coldplay, Foo Fighters, Bob Marley, The Police, U2.

Quali sono le collaborazioni musicali?

Ultimamente sto collaborando con diversi progetti ed artisti musicali, sia online che live.

Per quanto riguarda la musica dal vivo ho iniziato a suonare con gli “Ice Thing” un lavoro dedicato esclusivamente alla musica di Sting e The Police.

In parallelo collaboro con altre tribute band mentre online ho avuto il piacere di fare alcuni movie musicali con vari artisti tra cui: Stefano De Donato (Dirotta Su Cuba), Paola Caridi (Fedez, Fabrizio Moro, Massimo Ranieri), Davide Pezzin (Luciano Ligabue, Cristiano De Andrè).

 

E la collaborazione con SorryMom nel lavoro in promozione?

Con i ragazzi di “Sorry Mom!” collaborai assieme ai Colors Void anni fa.

Oltre ad essere degli amici sono delle figure importanti per noi artisti e band emergenti, infatti grazie alle loro esperienze coltivate negli anni, stanno cercando di dare una spinta alla buona musica qui in Italia, quindi ho deciso di collaborare con loro per promuovere questo mio primo Ep, sono fiducioso!

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?

In tutti questi anni non mi sono mai focalizzato solo su un genere musicale, ma ho cercato di spaziare a 360 gradi, amo la musica nella sua totalità e soprattutto potermi esprimere prendendo spunto dai più svariati ambiti musicali.

Il mio messaggio in questo Ep è quello di non avere schemi e blocchi di sperimentare con diversi generi musicali, trasmettendo sentimenti ed emozioni.

Parliamo delle pregiate esperienze di live, concerti e concorsi?

Con la mia ex band “Colors Void” ho collezionato in questi anni diversi live in ogni tipo di palco, da locali a festival importanti fra cui la partecipazione a Collisioni Festival 2015 a San Daniele del Friuli, Fabrique di Milano, Alcatraz, Campus Music Industry di Parma.

Recentemente Mi son iscritto a questo contest mondiale di “Blackstar Amps” grazie all’invito di Riccardo Castelli, è stato divertente e stimolante creare questo assolo! Blackstar ci ha fornito la base musicale senza la parte solista di “Funk U”, un elaborato musicale presente in Kosmos, il albumdi Riccardo Castelli, un sound molto romantico style 80’s ma rivisto con suoni ed approcci più contemporanei.

Per comporre il solo son partito da una linea melodica semplice, l’idea era quella di raccontare una storia trasportando tutto in una linea melodica iniziale con un mood molto tranquillo crescendo sempre di  più con la dinamica ed il sound, per passare ad un finale con licks esplosivi, creando un mix, ispirandomi a chitarristi come Hendrix, Tom Morello, Timmons, John Mayer, giocando con wha wha e whammy.

Onestamente credo che il mio solo sia stato apprezzato proprio per il fatto che ho cercato di basarmi sulla linea melodica raccontando appunto una storia, unendo più stili e tecniche, cercando di dare spazio alla chitarra ma senza esagerare troppo con il virtuosismo, trasmettendo emozione all’ascoltatore, io faccio sempre la prova del 9 cantandolo in testa, se ci riesci hai quasi vinto! 

È stata una bella opportunità per mettermi in gioco e “competere” con altri chitarristi da tutto il mondo, faccio i miei sinceri complimenti a tutti!

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

La situazione in Italia non è così semplice, del resto come in tutto il mondo anche qui siamo in tanti musicisti, cantautori ed artisti, quindi è difficile emergere dal gregge.

Non siamo più negli anni 60/70!

Mi spiego meglio, oggi essendoci tutti questi mezzi virtuali come YouTube, Instagram, Facebook e Spotify si trovano milioni di artisti e band.

Chiunque può provare a farsi conoscere per poi lanciarsi sul mercato musicale semplicemente con un cellulare.

Di conseguenza è difficile farsi notare, l’unico modo è continuare a crederci, sognare e darsi da fare, mai abbattersi!

Non dobbiamo lamentarci dei generi che vanno, delle mode, dei reality, dei talent; di nulla.

Queste cose ci sono sempre state, per carità ora siamo più contaminati, ma se si ama la Musica bisogna credere in Lei ed andare ovunque senza porsi nessun limite.

Non son nessuno per dire cosa migliorare o no, sicuramente darei più spazio ad eventi live proponendo musica inedita e dando modo alle nuove leve di farsi conoscere, esibendosi!

Oltre al lavoro in promozione quale altro elaborato musicale ci consigliate di ascoltare?

Vi consiglierei di ascoltare “Friday Love”, non ve ne pentirete!

Come stai vivendo da musicista e persona questo periodo del covid-19?

Sicuramente non è un bel momento per noi musicisti ed artisti dello spettacolo, mi manca molto il palco, le prove, il pubblico, le ore in macchina, il soundcheck.

Fortunatamente si riesce a fare qualche movie online con amici musicisti ma non sarà mai come suonare dal vivo con dei musicisti.

Nel frattempo sto cercando di studiare il più possibile per prepararmi al meglio per una futura ripartenza.

Quali sono i programmi futuri?

Continuare a studiare, scrivere musica e collaborare sia in studio che dal vivo con diversi progetti ed artisti.