Con grande riconoscenza diamo il benvenuto a Fattore Rurale, band poliedrici che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnati nella promozione del singolo “Codardo” , leggiamo con senso di empatia l’intervista a Fattore Rurale, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! In punta di piedi ma con la curiosità di un bambino entriamo nella musica e nella vita, dei Fattore Rurale che ci condivideranno quelle che sono le collaborazioni, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto ai Fattore Rurale!
Com’è nata vostra la passione per la musica? “Fattore Rurale” vogliamo sapere di più dei vostri superpoteri…!
Tutti noi del Fattore Rurale, siamo sempre e da sempre attraversati dalla musica. Non c’è stato un fatto scatenate o forse si, non importa. Quello che è davvero importante è che dopo anni siamo ancora qui a suonare e ad ascoltare musica con lo stesso fuoco che avevamo in passato, questo significa che è una passione reale.
Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro “Codardo”?
Nasce da una critica all’egocentrismo dell’essere umano. Viviamo in un epoca dove la televisione, le radio e il cinema ci vuole inculcare il messaggio che, bisogna assolutamente dire la verità e chi non lo fa è un mostro. “Codardo” riflette su quanto sia pesante la verità, da vomitare o da tenersi dentro, perché non tutte le persone sono pronte a sentirla. Questa canzone ci dice senza troppi fronzoli che un essere umano deve essere in grado di empatizzare con un suo simile e capire o no se è il caso di essere sinceri o di tenersi dentro la verità e il dolore che essa provoca; evitando di usare la trappola della sincerità solo per scaricarsi la coscienza.
Il lavoro è accompagnato da un video? Il lavoro sarà contenuto in un EP/Album?
Non uscirà in video. “Codardo” è la sesta traccia del nostro secondo album, “EMILIA COWBOY” che uscirà il 28 novembre.
Cos’è per voi l’arte, la musica?
L’arte è Rivoluzione, uno strumento per muovere le coscienze e per trovare i propri simili.
Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?
Con la nostra musica vogliamo dare voce alle debolezze dell’essere umano, all’amore più animalesco e sincero, alle paure ataviche che ci rendono tutti schiavi e carnefici di noi stessi. Abbiamo il solo scopo di divulgare un messaggio ben preciso. Il Fattore Rurale non lascia spazio alle menzogne e con le nostre parole cerchiamo di trovare i nostri simili per custodire in eterno le loro urla. Vogliamo urlare al mondo che è inutile scappare dalla propria natura e che solo l’accettazione dei propri peccati potrà rendere le persone libere.
Parliamo delle vostre pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Abbiamo all’attivo un EP chiamato LIVIDI di quattro canzoni, due doppi singoli MORSI e LOUISIANA, che a loro volta contengono due brani ciascuno. Nel 2023 è uscito il nostro primo album “RACCOLGO LA NOTTE”. Crediamo che una persona che suona in una band, deve suonare e registrare canzoni. I concorsi non sono per noi, quindi continuiamo a fare concerti e registrare canzoni. In questi anni ci siamo tolti un po’ di soddisfazioni, suonando in palchi importanti e con artisti importanti, per questo ringraziamo Davide Motta di Anthill Booking. Abbiamo diviso il palco con artisti davvero bravi, come Cristiano Godano, Meganoidi e vari componenti dei MCR. È stato interessante e stimolante vedere professionisti come loro.
Cosa ne pensate della scena musicale italiana?
Questa è una domanda che richiederebbe troppo tempo per rispondere correttamente. Espongo un dato di fatto, ci sono tantissime persone che suonano in tutta Italia, quindi per me la scena esiste.
E cosa cambiereste/migliorereste?
Nulla, accettiamo le regole del gioco. Anche l’accettazione è parte della Rivoluzione.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?
Io sono per ascoltare gli album più che le canzoni singole, comunque “La pioggia picchiava Gennaio”, “Liberaci dal male” e “Figli di Icaro” rappresentano nella totalità quello che siamo.
Quali sono i vostri programmi futuri?
Continuare a scrivere musica, registrarla e fare concerti, fino a quando avremo voglia di farlo, restando fedeli ai nostri ideali.