Figlio d’arte, ma di quelli che sanno continuare a testa alta e con talento le orme genitoriali. Matteo Ghione, nasce in una famiglia di artisti, avvolto e accolto da fasci di note, con la prima esperienza musicale a soli sei anni. Impegnato nella promozione del suo lavoro “Prendere o lasciare”, che porta con sé anche la produzione di un videoclip molto interessante, Matteo Ghione ci sbalordisce con il suo talento, espresso tanto nel mondo artistico che quello sportivo. Non ce ne vogliano gli amanti del calcio se, qualche volta, tiriamo dentro al circolo musicale qualche loro talento per farlo nostro, così come è Matteo Ghione. Nelle bella, colloquiale e curiosa intervista, che ringraziamo di averci concesso, leggiamo di un giovane talento ricco di idee e contenuti, con una irrefrenabile voglia di mettersi in gioco e raggiungere nuovi traguardi, che gli auguriamo sempre più prestigiosi e numerosi!
Com’è nata la tua passione per la musica?
Sono figlio di una cantante jazz, la musica e i musicisti non sono mai mancati in casa.
A 6 anni ho anche cantato nel disco di mia madre quindi diciamo che nella musica ci sono nato dentro. Poi fino a 21 anni ho fatto il calciatore professionista, ero nella primavera della Juventus campione d’Italia, ma quando un brutto infortunio mi ha obbligato a smettere, la musica è stata la mia più grande terapia e me ne sono innamorato definitivamente.
Come è stato concepito il singolo “Prendere o lasciare”?
É stato scritto di getto, arriva da una nota vocale che ho inviato ad una ragazza per la Quale avevo perso la testa. Lei era molto riservata, diffidente e io invece non vedevo l’ora di poterla vedere. Ho rischiato mettendomi a nudo, dedicandole una canzone, tutto quello che potevo offrirle.
Quando i miei produttori hanno ascoltato la nota vocale e il mio racconto hanno detto: “BELLA STORIA… FACCIAMOLA”
E così, con una buona dose di ironia e sentimento, nasce PRENDERE O LASCIARE.
E com’è nato il suo videoclip?
L’idea del video nasce dall’incontro con un grande regista, Andrea Basile, e dalla voglia di utilizzare un linguaggio minimale, semplice e diretto, quasi teatrale.
Nel video ci sono solo 3 elementi:
Io, Anita e una bellissima fender stratocaster bianca.
Io faccio di tutto per convincerla a “prendermi”, ma Anita é tosta e non le va bene niente, così “boccia” ogni mio tentativo.
Non avendo altra scelta decido di fare ALL IN mettendomi letteralmente a nudo davanti a lei.
Stai già programmando un album con questo e altri brani?
Sicuramente! Stiamo lavorando duramente e ci sono molti altri progetti in cantiere, tra cui sicuramente l’uscita del mio disco e di altre importanti collaborazioni. È solo l’inizio.
Quali sono le tue influenze artistiche, grazie anche alle tue origini e alla tua cultura?
Ascolto musica da tutto il mondo, amo la Musica brasiliana grazie alla mia origine carioca, soprattutto Djavan e Caetano Veloso.
Amo il raggae di Marley e Tosh.
Il soul di Otis Redding, Marvin Gaye, Stevie Wonder.
Le chitarre di Stevie Ray Vaughan e John Mayer.
Battisti, Mario Venuti, Neffa e Pino Daniele sono i miei artisti italiani preferiti.
Nel panorama italiano recente stimo molto anche Willie Peyote. La verità è che amo la musica e la ascolto tutta, dalla Techno all’afrobeat.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
In questi Anni ho avuto il piacere di collaborare con diversi artisti. Due anni fa ho partecipato alla tournée europea di Awa Fall artista soul/reggae con i SOUNDREBELS nella veste di percussionista e Corista.
Sono il cantante della band che da 4 anni accompagna lo spettacolo IN.. TOLLERANZA ZERO di Andrea PUCCI comico con il quale abbiamo fatto quasi 400 date in tutta Italia, 8 puntate su Italia 1 con il format inglese BIG SHOW, una puntata di Colorado Café e uno speciale di Natale sempre su Italia 1.
“Prendere o lasciare” vede la collaborazione con Piero Dread, Paolo Costa, uno dei bassisti più forti d’Italia e Pier Paolo D’Emilio, arrangiatore dei DIROTTA SU CUBA.
E la collaborazione con l’etichetta “Piesse Groove Records / Groove It” nel tuo lavoro in promozione
Piesse Groove e Groove It hanno creduto molto in me e nel mio progetto, questo è un lavoro di squadra, una vera e propria collaborazione.
Ringrazio molto soprattutto SANDRO DE BELLIS, il primo a crederci e a spingermi a realizzare questo progetto da solista e ora faremo tutto il possibile per farlo sentire ed apprezzare da quanta più gente possibile.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere con la tua arte?
Ironia, profondità, coraggio, leggerezza, ma soprattutto libertà.
Libertà di esprimersi, di giocare, di osare.
Con la mia arte voglio condividere le mie sfumature, le mie fantasie, mischiare mondi musicali e culturali. Poter regalare parole e Immagini a chi le sta cercando. Vorrei che fosse come un viaggio intorno al mondo, intenso e colorato.
Raccontaci le tue pregiate esperienze di X-Factor e The Big Show
X-Factor é stata una bella prova, molto intensa e a tratti quasi “violenta” dal punto di vista emotivo.
L’impatto é molto forte, i giudici, il pubblico le aspettative di chi ti sta intorno mettono molta pressione e lì diventa necessaria la propria forza interiore e il proprio mestiere.
Io ero ancora acerbo all’epoca ma è stata una grande lezione.
La vera “figata” di X-Factor, sono i camerini dove si aggroviglia una quantità di sogni e talento enormi. Cantavamo e suonavamo tutto il giorno.
Questo è, senza dubbio, il mio più bel ricordo.
Purtroppo Manuel Agnelli, come sappiamo, non apprezza questo “stile” ispirato alla black music, ma lo ringrazio per avermi eliminato, spesso una porta in faccia é più educativa di tanti complimenti.
Il BIG SHOW invece é stata un’esperienza meravigliosa ed estremamente formativa, abbiamo lavorato davvero sodo, non meno di 10-12 ore al giorno ma vedere cosa succede dietro le Quinte, suonare e cantare con personaggi del calibro di Gerry Scotti, Savino, Kátia Follesa, Simona Ventura, Federica. Pellegrini e tanti altri non ha prezzo.
Una grande lezione professionale e umana.
Poi con Pucci si ride tutto il giorno.
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
É un momento difficile e confuso per tutti.
Personalmente sto sfruttando questo periodo per rinnovarmi, migliorare le mie capacità, quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare, quindi la mia risposta al covid-19 è la realizzazione di questo progetto, figlio del LOCK DOWN e venuto al Mondo in piena pandemia.
Dalle pause forzate ne sono sempre uscito con una pelle nuova.
Dobbiamo tenere duro, ne usciremo provati ma molto più forti di prima.
Quali sono i tuoi programmi futuri?
Nei miei programmi futuri c’è ancora tanta musica. Ho appena cominciato quindi avanti tutta!