Con grande gioia diamo il benvenuto alla band Godzillasexbike, formazione poliedrica che sta raccogliendo consensi crescenti nel pubblico italiano. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Wishes, leggiamo con senso di empatia l’intervista alla band Godzillasexbike, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Avviciniamoci con garbo e curiosità al mondo musicale e personale dei componenti, la formazione Godzillasexbike si narrerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto alla band Godzillasexbike!
Com’è nata vostra la passione per la musica?
Ognuno di noi per un motivo o per l’altro si è trovato a toccare uno strumento. Forse un po’ per rimorchiare, forse un po’ perché suonare è come risolvere quesiti di algebra, forse perché si ha dentro qualcosa che deve uscire e trovare il modo di essere raccontato.
Abbiamo trovato nella musica qualcosa che ci serviva, e che tuttora ci serve voracemente.
Il personaggio può essere una maschera, protettiva quando ci esibiamo. Calato il sipario, chi troviamo dietro Godzillasexbike?
È vero, ma in realtà quando saliamo sul palco la maschera ce la togliamo.
Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro Wishes?
Wishes è nato dall’esigenza di suonare insieme anche in un periodo in cui suonare insieme non era così facile.
La pandemia è stata quindi una sorta di facilitatore di questo pezzo, che è stato costruito proprio attraverso videochiamate e messaggi con testi carichi di desideri che ci siamo scambiati durante quel periodo assurdo.
Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?
Si, abbiamo deciso che Wishes fosse un buon pezzo da poter rappresentare anche visivamente. Abbiamo deciso di fare proprio quello che durante la scrittura del pezzo non era possibile: organizzare una festa di 12 ore in cui la gente veniva e se ne andava, in cui ci si abbraccia e in cui si condivide anche solo un momento. Il tutto come sfondo di una persona che cerca di amplificare tutte queste sensazioni, di solitudine, di sconforto, di gioia, di voglia di fare cose.
È prevista l’uscita di un disco?
Si! Finalmente possiamo dire che il nostro disco uscirà l’1 novembre. Si chiama Right/Wrong/Place/Time e sarà un mix di cose, come noi del resto, e ci saranno delle sorprese interessanti, ma questo ce lo direte voi.
Cos’è per voi l’arte, la musica?
È un porto sicuro, un motivo in più. È la cosa più bella del mondo.
Quali sono le vostre influenze artistiche?
Domandona. Di tutto, veramente di tutto. Dalla classica alla trap.
Tutti noi abbiamo studiato musica: alcuni di noi hanno fatto studi classici, altri si sono specializzati con maestri provenienti dal mondo della musica leggera e addirittura del cinema; tutte queste fonti vengono riversate nel grande calderone per poi essere limate e levigate per plasmare la nostra musica.
Quali sono le vostre collaborazioni musicali?
Non ne abbiamo ancora fatte, ufficialmente.
Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?
Quello che si prova durante la prima età adulta, quando inizi a renderti conto che si inizia a fare sul serio, e non sempre sei preparato. Ma anche cose più importanti, come trovare una scusa per saltare, urlare e fare casino.
Parliamo delle vostre pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Abbiamo pubblicato il nostro primo EP nel 2019, poco dopo esserci accorti che scrivere musica nostra ci interessava molto di più che fare cover. Poco per volta le canzoni sono aumentate fino a formare un vero e proprio primo disco, che potrete ascoltare tra pochissimo.
Nel frattempo abbiamo pubblicato dei singoli e dei video, tutto rigorosamente autoprodotto, che potete trovare sui nostri canali.
Parallelamente, eccetto durante il periodo della pandemia, non abbiamo mai smesso di portare il nostro progetto nei posti che ce lo permettevano, dai palchi più belli (come quello del Bloom di Mezzago) fino agli angoli nascosti dei locali di provincia.
Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?
Trovare una risposta unica e convincente a questa domanda è impossibile. Sicuramente un elemento di riflessione è l’incredibile quantità di materiale che spunta ogni giorno. Oh, non riusciamo a starci dietro.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?
Tutto il nostro primo EP, Barely See the Sun! Sono 5 canzoni, non vi ruba troppo tempo, e in questo lavoro si evidenziano tutte le peculiarità di ognuno di noi, unite in un modo che crediamo sia interessante da scoprire.
Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa state lavorando?
Right/Wrong/Place/Time, il nostro disco di debutto. 1 novembre a mezzanotte su tutte le piattaforme di streaming. E live il 9 dello stesso mese al Bloom di Mezzago, per celebrarne l’uscita come si deve. Poi il futuro è pieno di possibilità, e non vediamo l’ora di esplorarle. Bless!