Straordinaria intervista oggi a Sofia, artista poliedrica che ci sorprende coi suoi prodigi artistici. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Just a page, condividiamo con piacere l’intervista a Sofia, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! In punta di piedi ma con la curiosità di un bambino entriamo nella musica e nella vita, Sofia si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, fra le tante, quelle con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a Sofia!
Com’è nata tua la passione per la musica?
Da quando sono piccola adoravo cantare, se c’era una canzone alla tv o alla radio la canticchiavo sputando fuori chissà che versi.
Poi quando divenni più grande ho voluto proseguire questa passione e ho iniziato a studiare canto e anche pianoforte per aprire più porte possibili al mio futuro.
Cosa significa e com’è nato il nome Sofia e il suo personaggio, il suo sound?
Il personaggio di Sofia è semplicemente Sofia: sono sempre io, ma artista. La differenza è poca perché vedo questi due personaggi praticamente uguali, sento di essere il mio personaggio artistico anche al di fuori della musica. Mi sono sempre sentita fuori dalla norma come persona per il carattere eccetera, e voglio che il mio personaggio artistico sia proprio quel “fuori dalla norma”.
Riguardo il sound Sofia ama sperimentare, ma è più a suo agio se in qualsiasi sua melodia è presente un suono di pianoforte, adoro musiche orchestrali dove vengono buttati dentro qualsiasi tipo di strumento. Se dovessi identificarmi in uno strumento direi proprio il pianoforte perché va su e giù: nel senso che, come me, può variare.
A volte l’ispirazione ti coglie quando meno te l’aspetti. È stato così per Just a page?
Assolutamente si.
Just a Page è nata da una melodia che si è formata causalmente nella mia testa più di un’anno fa e che non è più uscita, appunto anche adesso la canticchio spesso. Dopo tanto che provavo a scrivere canzoni da sola fallendo miseramente, grazie a quella melodia ho finalmente messo in piedi la mia prima canzone a cui ho dato il titolo di Just a Page, e se è “solo una pagina” è perché sono sicura che questo sia solo l’inizio della mia vita. Anche se ho solo 17 anni sento che la mia vita fino ad ora non sia stata delle più interessanti, e da molto spero che ciò cambi.
E com’è nato il suo videoclip?
Il videoclip lo volevo perché mi avrebbe semplicemente aiutato a livello di ascolti, dato che l’obiettivo è far sentire la mia musica la gente ti cerca sui social, e mi serviva un’immagine di Sofia da dare al pubblico.
Come nel video, Sofia si vede in bianco, perché alla fine il bianco ti da quel senso di neutralità. Sofia non si schiera da una sola parte ma sta nel mezzo. Inoltre il bianco è il colore che ha la luna la sera e la notte, e io ho sempre sentito un legame con la luna, e l’ho inclusa in tantissime mie canzoni oltre ad essere la forma degli orecchini nel video.
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
Just a Page sono convinta rimarrà un singolo, ma ho già altri progetti in mente. Un qualcosa che vorrei tanto fare è un EP: ho altre canzoni nel cassetto ognuna con un significato che vorrei far sentire agli altri come sono riuscita a fare con
Just a Page.
Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la tua storia, tutto il suo percorso!
Me lo chiedesse qualcuno dal vivo una domanda del genere haha.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Io amo e stra amo musiche indie e indie pop, e è quello il genere musicale a cui vorrei Sofia appartenesse e a cui si senta di appartenere.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Per ora sono solo io. Ma se mai dovessi collaborare con qualcuno, chiunque sia, sarei assolutamente felice.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
A me non piace parlare di me, anche se in
Just a Page sono riuscita a parlarne un po’. Io preferisco parlare di cose ed eventi concreti della vita che possono capitare a chiunque, ho molte canzoni nel cassetto con questo tipo di storie.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Io ho avuto l’opportunità di partecipare a tanti eventi e di aprire alcuni concerti e ne sono sempre entusiasta. Al momento sicuramente sono ancora acerba come artista per fare un concerto mio personale ma sarebbe troppo divertente farne uno.
Di concorsi ne ho fatti e ne farò altri sicuramente, mi diverto molto quando partecipo a concorsi.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Onestamente ascolto poco di italiano ma ho i miei artisti preferiti tra cui Tiziano Ferro o Mina oppure
Il Volo ma ho l’impressione che magari qualcuno si aspettasse risposte più “moderne”.
Con il tempo la musica si evolve e con lei tutti gli artisti nuovi che nascono ogni minuto. La maggior parte di musica italiana che sento oggi è un genere che io personalmente non ascolto ma che rispetto, ma spesso i testi di certe canzoni hanno un testo che può non essere apprezzato da tutti.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Anche se passa molto spesso in radio in questo periodo consiglio sempre una delle mie cantanti preferite, Sade, qualsiasi canzone va bene. La mia canzone preferita di Sade sicuramente che consiglio è The Moon And The Sky.
Quali sono i tuoi programmi futuri?
A me piacciono le sorprese, soprattutto quando io le faccio agli altri, ma non mi dispiace ricevere a mia volta. Non mi aspetto nulla di gigante ancora ma spero di riuscire a continuare a pubblicare musica.
Qual è stata l’ispirazione principale dietro il tuo singolo “Just a page” e cosa ti ha spinto a condividere questa particolare storia attraverso la musica?
Non si sono state ispirazioni dietro a Just a Page, quello che è nato è nato da una confusione di idee che hanno fatto a gara per diventare il “main point” della canzone.
Il voler condividere la storia che c’è sotto l’ho fatto per dare una piccola idea di me con la mia prima canzone.
Hai menzionato che il tuo modo di scrivere è disordinato ma ricco di significato personale. Come gestisci questo processo creativo e come riesci a trasformare le tue esperienze personali in testi coinvolgenti per il tuo pubblico?
Io descrivo il mio modo di scrivere disordinato ma ricco perché mi capita spesso di sentirmi dire che solo dopo un po’ si capisce il significato del testo, e quando lo comprendono mi dicono che sono dei bei messaggi. Io quello che mi viene in mente lo scrivo cosi come io lo visualizzo.
Hai avuto molte esperienze sul palco e in studio. Come pensi che queste esperienze abbiano influenzato il tuo stile musicale e la tua presenza scenica?
In realtà in studio ho avuto quasi zero esperienze ma sul palco direi che ne ho vissute molte.
Il palco mi da più sicurezza rispetto a stare direttamente davanti al pubblico, non sono sicura del motivo ma sono sempre più tranquilla quando sento i miei piedi sopra un palcoscenico. Esibirmi davanti a qualcuno avendoli a pochi metri di distanza mi mette più ansia, forse proprio perché sento che siamo quasi naso a naso.
Sul palco voglio essere libera di muovermi come voglio perché questo è ciò che vuole il personaggio artistico di Sofia. Sofia sul palco deve sentirsi libera.
Quali sono i tuoi obiettivi e le tue speranze per il futuro della tua carriera musicale? Ci sono particolari sfide che ti aspetti di affrontare nel tuo percorso artistico?
Io nel futuro non mi vedo ancora chissà che cantante conosciuta: non mi piace pensare che diventerò subito “qualcuno”, certo non sarebbe male se succedesse così presto ma voglio restare con i piedi per terra. A volte mi dicono che forse sogno troppo ma solo perché ho una grande immaginazione, sento di essere creativa e direi che è una fortuna dato che scrivo canzoni.
Voglio continuare a scrivere e a cantare e a suonare, a esibirmi appena me ne danno l’occasione. Mi aspetto sicuramente qualche ostacolo da saltare o almeno da evitare; non sono chissà che sportiva ma voglio impegnarmi per riuscire a saltarlo.