Quattro chiacchere con Enrico Cortellino

È con il brano “Cinico romantico” che in queste pagine abbiamo conosciuto il nuovo successo di Cortellino, Enrico nome di battesimo. Un artista dotato di sensibilità, grande propensione alla progettualità e voglia di mettersi in discussione, nonostante un percorso ricco che lascia alle spalle ottimi risultati artistici e ha davanti a sé altrettante soddisfazioni ad attenderlo. Premiato con una borsa di studio al CET del celeberrimo Mogol, passa dalla menzione “Artista della settimana” di MTV all’apertura di concerti di grandi artisti, quali Carotone, passando per il recente successo social su TikTok. Conosciamo di più di questo grande artista che seguiremo nei prossimi mesi con grande piacere.

Com’è nata la tua passione per la musica?

Da piccolo con un pianoforte percuotendo i tasti credo. Mi piace la creatività e mi piace creare canzoni. 

Come è stato concepito il singolo “Un discorso da coniglio”?

Ero a fare un corso per compositori al CET, la scuola di Mogol, e durante una pausa serale ho sentito Luca Masiello che suonava il pianoforte. Lì è scoccata la scintilla che ha innescato il brano. Poi, grazie alla collaborazione con Laura Raimondi, lo abbiamo migliorato.

E com’è nato “Cinico Romantico”?

Quel disco è stata la mia rinascita dopo un periodo buio, è nato dalla voglia di comunicare che sta in me. 

Com’è l’esperienza di condividere il palco e aprire i concerti a grandi artisti?

Quando condivido il palco e i backstage con grandi artisti è per me sempre un’esperienza che mi dà tanto sia dal punto di vista personale che professionale, vedi come lavorano le grandi macchine e ciò è molto istruttivo.

Quali sono le tue influenze artistiche?

Sono variabili, ascolto sempre musica soprattutto le ultime uscite per stare aggiornato, rimango comunque sempre sintonizzato sugli anni ’70 con Pink Floyd e Led Zeppelin come guru del suono. 

Quali sono le tue collaborazioni musicali?

Collaboro con chiunque abbia voglia di fare, io sono una persona aperta alle collaborazioni. Fino ad adesso ho collaborato con molte persone che hanno dato molto alla mia musica e ne sono felice, tra autori, tecnici, collaboratori, editori e discografici. Cortellino è fatto di persone, io personalmente sono quello che ci mette la faccia ma senza Marco Stanzani, Cristian Bonato, Filippo Graziani, Massimo, Luca, Vittoria, Giulia, Guido, Alessandro, Fabio, Giacomo, Moreno, Eleonora, Stefano, Lorenzo, Carlo, Giorgio e mi fermo qui, lasciando sicuramente involontariamente fuori qualcuno, vorrei ringraziare tutti. Ci tengo a dire che dietro le quinte di Cortellino vi è una squadra che lavora e che a ringraziarla tutta non ci basta la risposta.

Rccontaci il passaggio da Cortex all’artista di oggi

Non rinnego nulla del passato tranne lo pseudonimo che usavo per rappresentare la mia musica, ho deciso di essere me stesso e metterci la faccia ed il cognome per esteso. 

Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?

Sto scrivendo nuove canzoni, per quanto riguarda la situazione del periodo, che posso dirti… La realtà si commenta da sola, il tempo darà il suo giudizio. Bisogna guardarlo da lontano per capirlo, ora vi è una situazione sicuramente pessima per i live ed il settore sta soffrendo molto. Sono allo stesso tempo fiducioso perché la musica resiste a tutto.

Quali sono i programmi futuri?

Sto scrivendo nuovi brani e sto facendo diversi remix di quelli vecchi.