Edoardo Fabbretti  senza segreti, da In attesa ai più interessanti retroscena!

Edoardo Fabbretti senza segreti, da In attesa ai più interessanti retroscena!

Diamo oggi il benvenuto a Edoardo Fabbretti , artista poliedrico che raccoglie consensi a go-go. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro In attesa, leggiamo con senso di empatia l’intervista a Edoardo Fabbretti , grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Avviciniamoci con garbo e curiosità al mondo musicale e personale, Edoardo Fabbretti si narrerà con quelle che sono le collaborazioni, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a Edoardo Fabbretti !

Com’è nata tua la passione per la musica?
Non lo so, è nata e basta. Forse è nata con me.

Il personaggio può essere una maschera, protettiva quando ci esibiamo. Calato il sipario, chi troviamo dietro Edoardo Fabbretti e il suo personaggio?
Edoardo Fabbretti è lo stesso che troviamo sul palco. Nessun personaggio, nessuna sovrastruttura. Al massimo sul palco cerco di vestirmi un po’ meglio (mi piace quella camicia gialla a fiori, speriamo tenga nel tempo).
Cerco di portare realtà nelle canzoni e sul palco servendomi di tutto il surreale assurdo che la quotidianità ci offre.
Fedele più possibile a me stesso per non mentire prima a me e poi a chi ascolta. Con estremo rispetto verso ogni orecchio.
Adoro la vita che faccio come batterista, tutto quello che c’è davanti e dietro. Una donna, gli amici, i concerti, la campagna e accendere il fuoco la sera!
La pizza del forno, dimenticavo la pizza del forno.

Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro In attesa?
Ho iniziato a canticchiare il ritornello di questo brano un giorno mentre, in macchina, il navigatore mi suggeriva una strada che in realtà conoscevo già. Ho pensato “ma a cosa mi serve ora questa voce assillante?” La mia mente ha cominciato a viaggiare e ho immaginato questa dimensione, nemmeno troppo distante, dove l’uomo non ha più poteri e stimoli. Si fida più di “OK GOOGLE” e “ALEXA STOP” che del suo istinto e della sua memoria.
Ho appuntato al volo il ritornello ed appena tornato a casa è nata la canzone. Le mie canzoni nella maggior parte dei casi nascono da ritornelli che senza motivo mi girano in testa!

Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?
Ho tante canzoni già pronte ma continuo a lavorare in studio.
Chissà… un giorno!

In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, vuoi raccontarcele?
Il percorso artistico DEVE essere in salita. Le cose semplici finiscono per finire presto! Ogni giorno una sfida e ogni giorno avere il coraggio di superarla e superarsi. Perché la sfida più grande è andare oltre noi stessi. Oltre le pigrizie nel mio caso!

Quali sono le tue influenze artistiche?

Tanto cantautorato puro.
Il mio “fuori concorso” è Rino Gaetano. Mi fa impazzire De André, Guccini, De Gregori Jannacci, Gaber e molti altri mostri del passato che hanno segnato il mio modo di vedere la vita e non solo la musica. Sono stati in qualche modo la mia religione soprattutto negli anni del liceo.
Cerco però di dividere gli ascolti dalla produzione. Voglio avvicinarmi quanto più possibile a me stesso e non tentare goffamente di somigliare a qualcuno. Non avrebbe nemmeno più senso. Su “in attesa” ho rotto qualsiasi schema si stava formando nel mio modo di pensare da musicista.

Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Come batterista qualcuna. Suonando la batteria con gli Hotel Supramonte ho avuto modo di stare sul palco con Ellade Bandini, Michele Ascolese e Neri Marcorè.
Come cantante o cantautore per ora nessuna. Magari in futuro qualcosa ci studieremo! Però al mio compleanno avevo un concerto con Le Pulci e sono venuti un sacco di amici musicisti. Abbiamo suonato almeno una canzone con ognuno ed è stato tra i giorni più belli della mia vita. Tengo a precisare che c’era anche Tommaso Dottarelli.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Che impazzire è semplice.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Come cantautore, in attesa, primo singolo. Il 30 gennaio il primo concerto con la band al Bistrot del Teatro San Leonardo a Viterbo. Parecchia gente!

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Sono l’ultimo arrivato. Bisogna scendere dai piedistalli ed essere sé stessi. Meno luci e “piciangole” e più verità.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare? C’è solo questo per ora! 🙂

Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa stai lavorando?
Dobbiamo fare la legna per il prossimo anno perché sta finendo. Nel frattempo si suona tanto e si lavora a testa bassa in studio.