A tu per tu con Carlo Andreoli incredibile artista

A tu per tu con Carlo Andreoli incredibile artista

Con grande gioia diamo il benvenuto a Carlo Andreoli , artista poliedrico che sta raccogliendo consensi crescenti nel pubblico italiano. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro “Le mie mani”, leggiamo con curiosità l’intervista a Carlo Andreoli , grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! In punta di piedi ma con la curiosità di un bambino entriamo nella musica e nella vita, Carlo Andreoli si svelerà con quelle che sono le collaborazioni, le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a Carlo Andreoli !

Com’è nata la tua passione per la musica?
Ai tempi del liceo, andavo “a studiare” a casa di un compagno che suonava il basso ed era molto avanti in fatto di conoscenze musicali. Metteva un disco e diceva: “Senti questo gruppo…” e così il tempo che avremmo dovuto dedicare allo studio volava ascoltando musica. Ovviamente quell’anno fui bocciato, ma quelle giornate passate ad ascoltare grande musica hanno acceso in me qualcosa e sono state la mia vera formazione.

“Carlo Andreoli”, vogliamo sapere di più dei tuoi superpoteri…!
Vorrei poterti rispondere, ma purtroppo non ho superpoteri 🙂 Diciamo che ci provo con passione, costanza e un po’ testardaggine!

Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro *Le mie mani*?
La canzone era nel cassetto già da un po’ e nasce dalla mia componente spirituale: sentivo che tutto ciò che sono e che ho è un dono, e avevo il desiderio di ringraziare per questo dono. *Le mie mani* sono il simbolo di quello che posso dare, creare, accarezzare, costruire… e anche sbagliare.

Il lavoro è accompagnato da un video?
Per ora il video è solo in progetto. Aspetto solo di trovare l’idea giusta. Quando non si hanno i mezzi delle grandi produzioni, l’idea giusta può davvero fare la differenza.

E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
Pensavo a una raccolta di canzoni tratte dai miei due precedenti album, una specie di “Best of”, con l’aggiunta di questa e di altri quattro inediti.

Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la tua storia, tutto il tuo percorso!
Ho iniziato giovanissimo, scrivendo canzoni nel silenzio della mia stanza. Poi sono arrivati i primi live, le prime band, i concorsi, le collaborazioni. Ho studiato canto, chitarra, ma soprattutto ho cercato di ascoltare tanto. Ogni palco, ogni pubblico, ogni errore è stato una lezione. È una strada fatta di piccole tappe, ma ognuna ha lasciato il segno.

Quali sono le tue influenze artistiche?
Mi ispiro a cantautori italiani, come Battisti, Zucchero, Vasco Rossi, ma anche a sonorità più moderne e internazionali. Amo artisti che sanno raccontare l’anima, che non hanno paura di esporsi. Nel mio piccolo, cerco anch’io di dire qualcosa di autentico.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Ho avuto la fortuna di pubblicare due album e di esibirmi in numerosi festival e locali in tutta Italia. Alcuni momenti li porto nel cuore: aprire concerti importanti, sentire il pubblico cantare i miei testi. Sono esperienze che ti fanno capire che stai andando nella direzione giusta.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
La scena italiana è viva, ricca di talento, ma spesso soffre di omologazione. Ci sono molte proposte interessanti, ma faticano a emergere perché non seguono i canoni del momento. Mi piacerebbe ci fosse più spazio per la diversità artistica, più attenzione ai contenuti, e meno alle mode.

Oltre al lavoro in promozione, quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Vi consiglio “Neve” e “Primavera”, canzoni che ho scritto in un momento molto intenso e sofferto della mia vita. Parlano di relazioni, di amore, di desiderio di libertà e di cambiamento. Di queste due canzoni ho già prodotto il video.

Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa stai lavorando?
Sto scrivendo nuove canzoni, alcune già quasi pronte. Sto anche pensando a un live più intimo, acustico, dove poter raccontare meglio le storie dietro i brani. E poi c’è quel famoso videoclip da girare… insomma, I progetti non mancano!