Onorati e privilegiati, diamo il benvenuto a Mavi artista poliedrica che sta raccogliendo consensi crescenti nel pubblico italiano. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro “Shot”, pubblichiamo con gratitudine l’intervista a Mavi, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Avviciniamoci con garbo e curiosità al mondo musicale e personale, Mavi si svelerà con quelle che sono le collaborazioni, le esperienze, e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto a Mavi!
Com’è nata tua la passione per la musica?
La mia passione per la musica è nata molto presto. Fin da piccola mi sentivo attratta dal mondo musicale, anche se inizialmente mi sono avvicinata alla danza. È stato proprio durante le prove di un musical, in cui partecipavo come ballerina, che uno dei maestri mi ha sentita canticchiare e mi ha detto: “Perché non provi con qualche lezione di canto?”. Ero molto piccola, ma da quel momento non ho più smesso di cantare. Da lì è iniziato un percorso che mi ha portata a studiare musica in Conservatorio per tutti gli anni delle medie e delle superiori. È diventata molto più di una passione: è una parte fondamentale della mia vita.
Descrivi “Mavi ” e il suo personaggio, i suoi pregi e i suoi difetti
Mavi è una ragazza solare, altruista e, lo ammetto, forse fin troppo buona. Uno dei miei pregi è sicuramente la capacità di ascoltare: cerco sempre di mettermi nei panni degli altri e di essere presente, di aiutare dove posso. La mia bontà mi porta anche a perdonare con facilità, e questo, in certi casi, può diventare un difetto. Un altro aspetto su cui sto lavorando è la gestione delle emozioni. A volte l’ansia prende il sopravvento, ma sto imparando a riconoscerla, ad accettarla e soprattutto a non farmi bloccare. Sto imparando a godermi quello che la vita mi regala, con più leggerezza e consapevolezza.
Come descriveresti la nascita di “Shot”?
Shot è nata in un momento particolare della mia vita. Per quanto io sia una persona buona, a volte faccio fatica a fidarmi completamente, anche delle persone più care. In Shot racconto la paura di non sentirmi abbastanza e il timore di non essere compresa fino in fondo. Allo stesso tempo cerco di esprimere l’intensità di un amore forte, vissuto in tutte le sue sfumature, sia quelle belle che quelle più difficili. In Shot ci sono le mie paure e le mie fragilità, che sto cercando di trasformare in forza. Una forza che nasce sempre dall’amore, con la convinzione che, amando in modo incondizionato, si possano superare anche le insicurezze più profonde.
Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?
Al momento non c’è ancora un videoclip ufficiale, ma ho registrato una piccola clip del ritornello per promuovere il brano e farlo ascoltare il più possibile. È stata una scelta spontanea, per iniziare a condividere subito l’energia della canzone, in attesa magari di lavorare a un video più strutturato.
Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?
È la prima volta che mi sono cimentata nella scrittura di una canzone, quindi per me è solo l’inizio. So di avere tanta strada davanti, ma sto lavorando sodo con la speranza di poter arrivare a chiudere un disco. Sarebbe un sogno, e ogni passo come questo mi avvicina un po’ di più.
Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la tua storia, tutto il suo percorso!
Sono ormai tanti anni che studio e vivo nel mondo della musica. Ho iniziato da piccola con il conservatorio, passando per diverse scuole e insegnanti. Ogni esperienza mi ha lasciato qualcosa di prezioso e ha contribuito a costruire il mio percorso, sia a livello personale che musicale.
Negli anni ho partecipato a vari concorsi, vincendone anche alcuni. Ricordo con particolare emozione il 201U, quando sono risultata vincitrice al concorso canoro Gustav Mahler nella città di Trebisacce.
Il periodo del Covid è stato molto complicato. Stare chiusa in casa mi ha fatto sentire bloccata, soprattutto artisticamente. Non riuscivo ad esprimermi davanti a uno schermo, sentivo che la mia voce e la mia personalità musicale non riuscivano a venire fuori davvero.
Il momento più bello, però, è quello che sto vivendo adesso. Da quando sono entrata nella scuola RC Voce Produzione ho trovato un posto sicuro, dove ogni mia idea prende forma. Sono seguita da maestri straordinari e, soprattutto, da persone speciali. A Cecilia e Rosario devo davvero tanto: è grazie a loro se oggi sono qui a parlare di una mia canzone. Fino a qualche anno fa, non l’avrei mai immaginato.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Sono una grande amante del cantautorato italiano, sia quello classico che quello più recente. Sono cresciuta con le canzoni di Lucio Dalla, Battisti, Pino Daniele… trovo che la musicalità e la poesia delle loro parole siano qualcosa di raro, prezioso, e un’eterna fonte di ispirazione.
Ascolto volentieri musica di ogni genere e cerco di assorbire qualcosa da tutto ciò che mi colpisce. Ultimamente mi sento molto vicina al mondo dell’indie pop e mi affascina il sound delle produzioni internazionali. Artiste come Rihanna, vere e proprie regine del pop, mi hanno sempre ispirata per la loro forza espressiva e versatilità.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Penso che la scena musicale italiana sia molto viva e ricca di talento, con artisti nuovi che stanno portando freschezza e originalità. Allo stesso tempo, ci sono ancora delle difficoltà,
soprattutto a livello di accessibilità per chi vive lontano dai grandi centri.
Una cosa che migliorerei, ad esempio, è l’organizzazione dei concerti e dei tour: per noi calabresi spesso è complicato partecipare agli eventi live, perché molti non arrivano mai davvero vicino.
Sarebbe bello vedere una maggiore attenzione anche alle realtà più piccole o più periferiche, perché la musica ha bisogno di arrivare ovunque, non solo nelle grandi città.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Ci sono tanti artisti emergenti che meritano ascolto e attenzione. Un brano che consiglierei è “Dammene ancora” di Serena Imbrogno, un pezzo profondo e delicato, e lei è una ragazza speciale a cui auguro davvero tanto successo.
Io intanto sto lavorando a nuovi brani ancora inediti, e spero di poterli ultimare e pubblicare a breve. Non vedo l’ora di farli ascoltare a tutti!
Quali sono i tuoi sogni nel cassetto
Io vivo tra due grandi passioni: l’amore per la musica e l’amore per il diritto. Sono una studentessa universitaria al quarto anno di Giurisprudenza e spero di riuscire a far convivere e andare di pari passo questi due mondi che già da anni fanno parte della mia vita.
Nei miei programmi c’è sicuramente il ritorno al conservatorio per concludere un percorso musicale che ho già iniziato, per dare a me stessa la soddisfazione di tutto il lavoro svolto finora. Il mio sogno nel cassetto è riuscire a costruire una vita in cui la musica e la giurisprudenza possano convivere, arricchendosi a vicenda. Vorrei poter esprimere la mia creatività e la mia passione artistica senza rinunciare a una carriera che mi stimoli anche dal punto di vista intellettuale. In fondo, credo che seguire le proprie passioni con determinazione sia la chiave per una vita piena e soddisfacente.